24.6.20


Il 20 e 21 settembre, 
oltre che per il taglio del numero dei Parlamentari,
si voterà anche per le elezioni regionali e comunali
ALLE URNE !


Le candidature di Fitto ed Acquaroli, di Fratelli d’Italia, dimostrano che quando c’è umiltà si può coniugare rinnovamento e tradizione

di Roberto Buonasorte

Poche settimane e finalmente si tornerà alle urne, presumibilmente il 20 e 21 di settembre; sia per il referendum sul taglio dei Parlamentari, come è giusto che sia, dopo che già nei Comuni e nelle Regioni è stato ridotto il numero delle persone da eleggere, che per sei Regioni e molte città capoluogo.
Dopo aver chiuso la quadra la Lega ottiene la riconferma di Zaia in Veneto e la candidatura della Ceccardi in Toscana; Forza Italia esprimerà Caldoro in Campania e sopporterà il “suo” ex coordinatore Toti in Liguria.
Fratelli d’Italia riuscirà a coniugare rinnovamento e tradizione: il giovane Acquaroli nelle Marche, il già rodato Fitto in Puglia.
Un capolavoro di equilibrismo politico-geografico degno dei tempi d’oro della seconda repubblica a traino berlusconiano.
La Lega – che intanto è divenuta forza con ambizioni nazionali – per compensare la mancanza di un suo candidato a governare una delle Regioni del mezzogiorno d’Italia, esprimerà il candidato sindaco (si dice) di Reggio Calabria, Chieti, Macerata
In quelle città farà un po’ sorridere vedere candidati leghisti, come già accaduto in Abruzzo, che fino a poco tempo fa militavano nella destra o nel centrodestra con ruoli assolutamente marginali, senza esperienza e senza voti; ma sono stati “bravi”, sono saliti sul carro salviniano nel momento giusto e ora se la godono.

Poi le regionali.
Caldoro – pur apprezzandone le doti umane – appare davvero un po’ moscio e poi, devono concedercelo, è francamente imbarazzante prendere atto che in una Regione con quasi sei milioni di abitanti si debba ricorrere, per la terza volta consecutiva, alla stessa persona, dando così l’impressione che da quelle parti è davvero difficile far passare la linea del rinnovamento.
Per la Ceccardi, in Toscana, sarà durissima anche se la donna ha dimostrato di godere di un grande radicamento territoriale suggellato con l’ottima performance personale ottenuta alle ultime elezioni europee.
Ed infine Fratelli d’Italia.
Probabilmente porterà a casa sia le Marche che la Puglia; con la scelta del giovane Francesco Acquaroli nel primo caso e del già rodato Raffaele Fitto nel secondo, il partito della Meloni appare quello più lucido in questo momento e probabilmente la strategia di offrire un partito aperto ed inclusivo rispetto a ciò che appariva fino a qualche mese fa sta alla base di una costante crescita ormai certificata da tutti gli istituti di ricerca.
Passata la tornata autunnale bisognerà concentrare tutte le forze per tentare di strappare ai giallorosa la capitale d’Italia: battaglia durissima si dirà, ma se si eviteranno gli errori del passato i romani torneranno a guardare con rinnovata fiducia al centrodestra.
D’altra parte non dobbiamo mai dimenticare che nelle uniche esperienze di governo nelle massime istituzioni del Lazio nessun esponente è riuscito a farsi riconfermare per un secondo mandato, e fa ancor più rabbia dover prendere atto che quegli uomini, tra l’altro di assoluto valore, non appartenevano al centrodestra, ma alla destra o meglio alla destra sociale.
Ma oggi siamo in un’altra era, bisogna guardare avanti, e forse aveva ragione Fabio Rampelli quando in un colloquio, qualche anno fa, mi disse “anche Napoleone è stato Napoleone, ma poi c’è stata Waterloo…”.
   

14.6.20


Casalinga ma non troppo,
non per scelta ma per Covid



Riflessioni di una cittadina qualunque



di Barbara Paesano

Casalinga per Covid” perché il virus ha costretto molte donne ad essere di più casalinghe, siamo le più penalizzate e dimenticate, oltre ai bambini ed agli anziani. 
Noi Italiani siamo un Popolo veramente strano, abbiamo una dicotomia di fondo che è al quanto paradossale: scendono in piazza le Destre, e si grida “aumenteranno i contagi …incoscienti” e quant’altro, si scende in piazza contro il razzismo, si applaude. 
Per quanto umanamente condivido la solidarietà contro una violenza sproporzionata nella vicenda Floyd, che dovrebbe andare al di là del colore della pelle, però come Italiani, per tre mesi, abbiamo subito inermi la più ignobile della segregazione, ma nessuno ha protestato. Per tre mesi, abbiamo visto violati, in nome del virus, tutte le nostre libertà, i nostri diritti fondamentali, le cui conseguenze, oltre che palesemente economiche, saranno anche psicologiche. Siamo stati infatti emotivamente massacrati, con messaggi subliminali e non solo, l’hashtag #IO RESTO A CASA# sono le regole. Ma quali regole? I famosi Dpcm? Quindi dei semplici atti amministrativi? E la Costituzione? In questi mesi è stato detto e fatto tutto ed il contrario di tutto, una sorta di ginepraio scientifico, ideologico e politico: le opinioni divergenti dei virologi, presi più da protagonismo che dal virus; soldi promessi ma mai dati alla gente ridotta alla fame; task force il cui parere viene disatteso; la magistratura collusa e che collude il secondo potere; ora anche gli Stati generali, che storicamente evocano epoche superate ed al quanto vetuste, agli stati generali si ricorreva in momenti di pericoli imminenti per il paese inteso come stato, e gli Stati Generali Francesi del 1789 rappresentarono il primo passo verso la Rivoluzione Francese. 
Alcuni mass media parlano di pericolo delle destre populiste, e mi viene in mente una famosa frase di Churchill: “I fascisti del futuro chiameranno se stessi antifascisti”. Frase inappropriata? La gente comune è ridotta alla fame, e Conte (come Gualtieri a Porta a Porta) ribadisce che i soldi promessi sono stati stanziati e ricevuti con “al virus al virus”, il Premier ha solo osannato la sua figura e consolidato la sua posizione, il tutto con il pacato e defilato silenzio di Mattarella. Il PD con il suo ambiguo Presidente, pur di rimanere al governo, tollera il protagonismo dittatoriale di Conte-Casalino, con il benestare del Bischero Fiorentino, che butta la pietra e nasconde la mano. Ma queste sono solo alcune riflessioni di una cittadina qualunque, casalinga ma non troppo…. 
Alle prossime riflessioni.