L’accurata
selezione di una classe dirigente cresciuta sui territori, unitamente ad una
leadership fresca e umile, sono alla base dei risultati straordinari di
Fratelli d’Italia
LE RAGIONI DI UN SUCCESSO
La coerenza in politica paga sempre, forse anche per questo la Meloni è
oggetto di attacchi, a volte infami, e non solo da sinistra. Ma il popolo
italiano non è stupido, sa distinguere chi lavora ogni giorno a testa bassa e
chi sabota. Infatti lei continua a crescere, senza esser costretta a dover
migrare di qua e di là con il cappello in mano
di Roberto Buonasorte
Fortunatamente esiste Fratelli d’Italia, ormai un approdo più
che sicuro nelle acque tempestose di una politica sciatta, opportunista, fatta
di persone pronte a vendere l’anima al diavolo pur di rimanere incollate alla
poltrona o magari speranzose di tornarci, su quelle poltrone.
Fortunatamente c’è Fratelli d’Italia.
Lo diciamo senza piaggeria, anche perché non dobbiamo chiedere nulla in cambio: la scelta coraggiosa, fatta in quel lontano 2012, di ricostruire una casa a destra, che altri avevano
bombardato, con un lavoro paziente e senza la necessità di dover ottenere tutto
e subito (male che purtroppo colpisce molti giovani che non conoscono il valore
del sacrificio), oggi sta pagando.
C’è una differenza di fondo tra Fratelli d’Italia e gli altri
partiti che compongono il quadro nel nostro Paese; a ben vedere per i Capigruppo di
Camera e Senato del partito della Meloni, ma lo stesso ragionamento vale per il
Capodelegazione al Parlamento Europeo, in molte Assemblee legislative
regionali, in tantissimi Comuni capoluogo, la rappresentanza è affidata a
giovani, sì, ma che alle spalle hanno una lunga militanza, spesso iniziata nelle
sezioni che solo dopo una faticosa gavetta sono arrivati ai vertici delle Istituzioni.
La differenza sta tutta qua.
Poi la coerenza; Fratelli d’Italia avrebbe potuto partecipare al "Conte uno" insieme a Lega e 5 Stelle, non sicuramente al "Conte due" con 5 Stelle e P.D.
Avrebbe potuto aderire al Governo Draghi, sul quale han deciso di convergere
Salvini e Di Maio (di nuovo insieme) e poi Boldrini, Renzi, Zingaretti, Fratoianni,
Bersani e persino quello che andava in giro a raccattare "responsabili", Bruno
Tabacci…
Invece no, per carità!
Certo, per quei politici lontani dalla realtà quotidiana e che vivono sui social o per chi risiede nelle grandi aree metropolitane dove non ci
si conosce neppure tra chi abita nello stesso palazzone tutto è possibile, ma
per i milioni di italiani come noi che vivono nelle province e nei piccoli Comuni, dove
bene o male ci si conosce un po' tutti, con quale faccia avremmo potuto guardare negli
occhi i nostri sostenitori se anche Giorgia Meloni avesse accettato di partecipare
alla grande ammucchiata del Governo Draghi?
La sua coerenza, la sua modestia, la sua caratteristica di grande
lavoratrice in realtà – ormai percepita dalla stragrande maggioranza degli
italiani – rappresentano il vero valore aggiunto che fa la differenza tra
questa giovane leader, che tra l’altro si sta facendo apprezzare anche in
Europa, e il resto della compagnia.
Milito, come altre decine di migliaia di italiani, in questo partito da iscritto semplice con tessera appena rinnovata, con convinzione.
Ci basta avere una casa per poter continuare a coltivare la nostra più grande e bella passione: la politica, senza dover sgomitare per mettersi in mostra, senza rivendicare incarichi per potersi sedere ad una qualsiasi poltrona, senza fare sgambetti per fregare il posto ad un altro.
Questo ci hanno insegnato i nostri Padri e questo vogliamo insegnare ai nostri figli, altrimenti che senso aveva quel giorno di tanti anni fa, quando decidemmo di entrare in una sezione del MSI o del Fronte per chiedere di essere iscritti?