29.9.20

Questa notte, su Sky Tg24, l'atteso confronto tra Donald Trump e Joe Biden

SFIDA ALL’ULTIMO VOTO


Due visioni in campo, negli States, con un occhio ai sondaggi e l’altro sulla prospettiva futura
Intanto la Meloni è stata eletta Presidente dei Conservatori europei
Da noi, domenica, i ballottaggi per i Sindaci

di Roberto Buonasorte

E' una settimana intensa, sul piano politico, quella che stiamo vivendo.

Domenica prossima ci saranno i ballottaggi per eleggere i Sindaci delle città italiane che non ce l'hanno fatta al primo turno; da nord a sud la sfida sarà tra centrodestra e centrosinistra, con i 5 Stelle fuori dai giochi: ininfluenti, spariti, evaporati, come è giusto che sia...

Sul piano internazionale invece, apprendiamo con grande soddisfazione della elezione di Giorgia Meloni a Presidente del partito dei Conservatori europei.

Non era mai successo che una donna ricoprisse tale carica, e ci fa piacere - inoltre - per almeno altre due ragioni: la prima è che sia un'italiana, la seconda è che si tratta del leader del nostro partito; alla faccia di quanti volevano far credere che la destra italiana era isolata nel contesto internazionale...

Poi, inevitabilmente, lo sguardo, l'attenzione, la curiosità, ma anche l'interesse ci porta al di là dell'Atlantico, dove il prossimo 3 novembre gli americani saranno chiamati ad eleggere il loro 46mo Presidente.

Si scontreranno due visioni contrapposte sulla gestione del potere e sul modo di condurre la campagna elettorale forse come non mai nella storia americana.

Si giocherà, questa partita, durante la pandemia che ha provocato oltre un milione di morti nel mondo, e durante la crisi sanitaria e finanziaria tra le più terribili della storia.

Con un occhio - va ricordato - anche a quella umanitaria, di crisi, ed un orecchio ben attento ad ascoltare le proteste che vengono dal Black Lives Matter impegnato nella lotta contro il razzismo.

Non diamo molta importanza ai sondaggi: dicono che Biden sarebbe in vantaggio, ma tutti ricordiamo come la volta precedente quasi nessuno scommetteva su Trump, che poi invece ha vinto, quando tutti puntavano sulla Clinton.

Certo le rilevazioni del New York Times sulla presunta evasione fiscale del Presidente non aiuta, ma si vedrà, il vecchio Donald ha mille risorse...

Per i curiosi dei dettagli sappiamo che il faccia a faccia è stato allestito presso il Case Western Reserv University di Cleveland, in Ohio, alle ore 21 (le 3 del mattino italiane con collegamento su Sky Tg24 a partire dalle 2.30).

In virtù delle norme anti Covid saranno presenti non più di 90 persone e come di consueto non ci sarà la stretta di mano tra i contendenti, si avrà la possibilità di non indossare la mascherina e l'intero confronto, che durerà 90 minuti, non sarà interrotto da alcuna pausa pubblicitaria.

Modererà il conduttore di Fox Chris Wallace e ad ogni argomento trattato verrà concesso un tempo complessivo di 15 minuti.

I due appuntamenti successivi, prima del voto, saranno il 15 ottobre a Miami in Florida, e il 22 alla Belmont University di Nashville in Tennessee.

Si profila dunque una sfida all'ultimo voto, con conseguenze inevitabili anche per l'Europa e per l'Italia.

Coronavirus permettendo...





3.9.20

 

La chiusura della Scuola Italiana di Asmara:

una sconfitta (voluta) per l'Italia.


di
Aldo Rovito *

 

Dopo la decisione del Governo Eritreo di apporre i sigilli alla Scuola Italiana di Asmara, si chiude ingloriosamente una storia iniziata più di cento anni fa, nel 1903. La decisione eritrea è stata presa nel silenzio assordante del governo italiano, che anche in tale circostanza ha dimostrato il suo completo disinteresse per gli italiani all'estero (oltre che ogni visione di largo respiro nella gestione della politica estera).

Cala il sipario su u na istituzione che era sopravvissuta alle vicende della prima e della seconda guerra mondiale, alla decolonizzazione, alla lotta dell'Eritrea per l'indipendenza dall'Etiopia.

Nel 2012 sembrava che tutto fosse sistemato definitivamente tra l'Italia (la ex potenza coloniale) e la giovane Repubblica Eritrea: si era stipulato un accordo Tecnico Bilaterale tra i due Governi per regolare la gestione congiunta della Scuola, accordo della durata di cinque anni, rinnovabile alla scadenza.  Ma i guai cominciano subito. Intanto il Governo Italiano non nomina i componenti di parte italiana nel Comitato Tecnico congiunto previsto dall'Accordo Bilaterale per la gestione dell'Istituto. Inspiegabili ed inspiegati a tutt'oggi i motivi di tale omissione!

Ma le cose peggiorano decisamente nel 2017 e nel 2018, quando con la riforma dell'istruzione, si riducono drasticamente i fondi per gli istituti di formazione all'estero (D.L. n. 64/2017 e D.M. n. 2051/2018), impedendo l'impiego di personale supplente e imponendo il ricorso a docenti locali, decisioni che hanno avuto ripercussioni negative su tutto il Sistema Scolastico Italiano all'Estero, fino a quel momento uno dei punti di eccellenza dell'Italia nel mondo. In Eritrea il ricorso massiccio al personale locale ha diminuito di molto il carattere distintivo della scuola e della sua offerta formativa, ingenerando nel governo eritreo, non a torto,  l'impressione di un venir meno dell'interesse da parte italiana verso questa istituzione.

Da parte eritrea si è cercato di sollecitare l'Italia al rispetto degli accordi, ma il silenzio in cui sono caduti questi solleciti, ha frustrato ogni tentativo di soluzione del problema. Malgrado ciò, alla  scadenza dell'accordo, nel 2017, il Governo Eritreo, nel silenzio di quello Italiano, ha rinnovato la licenza di apertura dell'Istituto di anno in anno fino all'anno scolastico 2019/2020. 

Nel 2020 la incerta gestione della pandemia da parte del Governo Italiano (che tante polemiche ha ingenerato e ingenera in Italia) ha avuto ripercussioni negative anche per la Scuola di Asmara. Infatti la Scuola avrebbe deciso autonomamente la sospensione dell'attività didattica, dimenticando che la gestione della Scuola e' regolata dall'accordo del 2012, non solo senza concordarla con le Autorità locali, ma avvisandole della decisione solo poche ore prima della chiusura. Il tardivo intervento del presidente Conte presso il Capo del Governo Eritreo non ha avuto alcun esito, per cui al governo Italiano non è rimasto che raccogliere i "cocci" della propria inadeguatezza e occuparsi della ricollocazione del personale italiano in altre istituzioni. Noi riteniamo  che una storia iniziata nel 1903 non può chiudersi in questo modo, e pertanto rivolgiamo un appello al Capo dello Stato, il Presidente Mattarella, al Presidente del Consiglio,  ai Parlamentari Italiani tutti, soprattutto a quelli eletti all'estero, agli esponenti della Cultura Italiana, all'opinione pubblica italiana in generale, perché si faccia tutto quanto è possibile per trovare un accordo con il Governo Eritreo per rinegoziare un accordo per la riapertura della Scuola di Asmara. Rivolgiamo il nostro appello anche al Governo Eritreo, tramite l'Ambasciatore di Eritrea in Italia ed ai numerosi studenti ed ex studenti della Scuola di Asmara, perché siamo sicuri che la presenza della Scuola Italiana in Asmara è stato e può essere ancora fattore di progresso anche per l'Eritrea.

 

* PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE "IDENTITA' ITALIANA - ITALIANI ALL'ESTERO"