I ritratti del sabato
Francesco Rutelli
Volendo usare due sole parole
per caratterizzare l’impegno del personaggio
potremmo scrivere Ambiente e Cultura
Una lunga carriera, la sua, fatta di tanti successi
Er Cavaliere nero
Francesco Rutelli, facendo un bilancio della sua vita, oggi
che ha 65 anni, non può certo lamentarsi. Una lunga carriera politica e una
vita familiare che hanno subìto nel tempo profonde trasformazioni.
Nasce ambientalista e di sinistra finisce per essere un
moderato di centro.
Da anticlericale qual è, nel 1982 sposa, solo con rito
civile, la giornalista Barbara Palombelli, ma poi dopo 13 anni si converte al
cattolicesimo e la sposa nuovamente, ma questa volta in chiesa chiedendo di
svolgere la funzione addirittura al potentissimo Cardinale Silvestrini,
scomparso nell’agosto scorso.
Dopo avere avuta da Barbara il primo figlio, Giorgio, la
coppia ne adotta altri 3 Francisco, Serena e Monica.
Anche Rutelli, come Fini e Casini, entra in Parlamento nel
1983, aveva appena 29 anni.
Ma se Casini ancora oggi resiste, coltivando amicizie e
relazioni per coronare il sogno di diventare il prossimo Presidente della
Repubblica, Rutelli ha deciso che si può fare anche dell’altro nella vita, mica è
obbligatorio, per fare politica, occupare necessariamente una poltrona in
Parlamento…
Ci sono fondazioni, associazioni che fanno cultura o si
occupano di volontariato, ci sono luoghi dove si possono affrontare ed
approfondire i temi più variegati che vanno dalla lotta al mutamento climatico,
alle battaglie per garantire i diritti umani in quegli angoli di mondo dove questo tema è ancora
tabù.
E
Francesco Rutelli ha deciso di dedicarsi a tutto ciò; forte di oltre 20 tra
le Onorificenze - che vanno dai Cavalierati di Regno Unito, Spagna e Brasile –
ai Riconoscimenti del “Trofeo Latino” al Premio “Alloro della
Democrazia” di Varsavia, all’immancabile “Premio Letterario di Capalbio”.
Oggi,
e fino al 2022, Rutelli è anche il Presidente di ANICA (Associazione nazionale industrie
cinematografiche audiovisive e multimediali) una carica prestigiosa alla quale
è stato chiamato a ricoprire per volontà unanime dei soggetti proponenti.
Detto ciò va precisato che se arrivi a questi livelli lo hai potuto fare
anche perché sei stato Sindaco di Roma, anche se nel ricoprire (a parere
“der Cavaliere nero) la carica più bella del mondo ti ci puoi fare male, basti
pensare alla fine che hanno fatto o che farà ultimi 3, Alemanno, Marino e
Raggi, nel caso di Cicciobello” (questo il soprannome che gli affibbiò il
Presidente Cossiga) è stata invece la sua rampa di lancio.
Perché Francesco Rutelli, va detto, è stato un bravo Sindaco.
Dall’Ara Pacis, all’Auditorium Parco della musica, dal MAXXI alle Scuderie
del Quirinale, dal restauro dei Musei capitolini alle oltre 150 piazze romane
create o restaurate, fino ai circa 300 chilometri di binari ferroviari, i due
mandati di Rutelli sono stati intensissimi.
Ma la cosa più importante, anche sotto l’aspetto simbolico, è stato l’evento
mondiale del 2000: il Giubileo. Nella Giunta di Rutelli a quei tempi c’erano
pezzi da novanta come Goffredo Bettini, e poi Walter Tocci, l’attuale
Capogruppo del Misto in Senato Loredana De Petris, la già Ministro Linda
Lanzillotta, il bravo Gianni Borgna (alla cultura) Esterino Montino…
Dello staff facevano parte Paolo Gentiloni, oggi Commissario europeo,
Roberto Giachetti, Michele Civita.
In qualità anche di Commissario Straordinario dell’evento, nominato dal
Governo, in tre anni e mezzo realizza quasi 800 opere pubbliche che hanno
garantito nei 13 mesi di svolgimento del Giubileo l’accoglienza di oltre 25
milioni di pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo.
Ovvio che poi
vai a fare anche il Ministro, per ben due volte, prima all’ambiente e poi alla
cultura.
Fonda "La Margherita" che nel 2006 elegge addirittura oltre 120 Parlamentari, ne fanno parte esponenti di alto livello, a partire dall'attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella.
E dopo avere toccato i vertici delle Istituzioni, fatto molte correzioni di
rotta nella vita pubblica e privata ti dedichi ad altro.
Fare altro, oltre la politica attiva, non è una sconfitta semmai una
vittoria, rappresenta la voglia di scoprire il nuovo, arricchire e dare un
senso a questa vita terrena, come hanno fatto molti.
Siamo convinti che oggi vive meglio Massimo D’Alema che Matteo Renzi, meglio Walter
Veltroni di Pierluigi Bersani; ma meglio di tutti Cicciobello.
Bravo Rutelli.