10.4.20


Occorre liquidità, e subito. I Signori di tutte le banche dovrebbero seguire l'insegnamento lasciato da colui che è stato il più grande di tutti i tempi

APRITE QUEI FORZIERI
L'esempio di Amedeo Peter Giannini, "il banchiere dei poveri", come è stato definito. Giunto in California da genitori liguri emigrati verso le coste del Pacifico quando era ancora nel grembo materno, dal nulla divenne il Presidente della Banca d'America. La più grande al mondo. 

di Roberto Buonasorte

In questo Venerdì Santo, nella settimana della Passione, a differenza di troppi giornalisti cialtroni capaci solo di inveire ed urlare - e dunque contribuire a gettare i popoli nella disperazione sempre più buia - vorremmo far conoscere il personaggio, purtroppo ignoto a molti, che partendo dal nulla e figlio di emigranti italiani divenne il Presidente della più grande banca del mondo. Lo ha fatto, Amedeo Giannini, il mestiere di banchiere, in modo etico, rivoluzionario, aiutando per l'intera sua esistenza soprattutto i poveri. La "scintilla" arrivò quando assistette, aveva appena sette anni, all'omicidio del padre per mano di un bracciante per via di una controversia per un debito: un debito di un dollaro. Quel tragico episodio segnò per sempre il giovane Amedeo il quale condusse tutta la sua esistenza, tramandandone i principi anche ai figli, tenendo sempre conto  che il denaro poteva avvelenare, togliere la vita.
Impiegato presso una banca di San Francisco non tollerava che per il solo fatto di spedire i risparmi in Italia gli immigrati dovessero pagare una percentuale del 5-6% e poi le tante ingiustizie subite (proprio come oggi) e le difficoltà nell'accesso al credito che dunque costringeva soprattutto la comunità italiana a rivolgersi spesso agli usurai... 


Divenuto presto un mito nella colonia italiana (risparmiamo al cortese lettore i dettagli che potranno leggere agevolmente tra i vari ritratti pubblicati in rete), Giannini convinse le persone più modeste ad affidargli i loro risparmi ed aprì una prima piccola banca, provvisoria (la Bank of Italy) nei locali di un saloon consentendo, tra l'altro, di far arrivare i famosi risparmi in Italia con una spesa del 2 anziché del 6%. Amedeo Peter Giannini - questo il nome completo -  diventò sempre più famoso e prestò soldi a chiunque ne avesse bisogno e nella maggior parte dei casi ad italiani che non solo non avevano garanzie da prestare se non l'umile salario, ma semplicemente appuntando il tutto su un foglio di carta riportando la somma concessa e una controfirma, in tanti casi con una semplice croce, del debitore... Giannini spronava i braccianti agricoli ad abbandonare la vita da operai e, finanziandoli, li incitava a comprare piccoli appezzamenti in modo da diventare piccoli imprenditori. Moltissimi lo seguivano e la sua popolarità era altissima fino a quando nel 1906 arrivò il terribile terremoto che rase al suolo San Francisco. I risparmi depositati presso la Banca di Giannini erano già molti e, con la stessa fiducia con cui i risparmiatori della colonia italiana gli avevano affidato i propri soldi, egli li ridistribuiva a chiunque chiedesse un prestito: la garanzia? Si racconta che Giannini (che conosceva quasi tutti i potenziali clienti) chiedesse solo di guardare le mani di chi si rivolgeva a lui, se avevano i calli il prestito veniva elargito e spesso senza garanzie. Si scoprì successivamente che oltre il 96% dei debiti, molti come detto firmati con una semplice croce, vennero restituiti, e dunque onorati. Poi Giannini finanziò la ricostruzione degli alloggi popolari, e nel frattempo apriva altre filiali fino ad arrivare ad averne oltre 400 tra America e Canada. Finanziò i primi film di Charlie Chaplin e quelli di Walt Disney di cui diventò amico, e proprio in quel periodo intuì la grande funzione sociale che i cartoni animati potevano avere nel mondo: trasmettere serenità, sogni... Di film ne finanziò oltre 500, ma solo quelli che a suo giudizio avevano una certa caratteristica, quelli finalizzati solo al mero guadagno no. Diceva, Amedeo Giannini - rifiutandosi un giorno di ricevere dagli azionisti un premio per i buoni profitti che la banca stava producendo - che se un uomo possedeva già un patrimonio di 500.000 dollari e puntava ad averne sempre più era da ricovero, e avrebbe dovuto farsi visitare da uno psichiatra. 
Nel 1928 compì il vero salto di qualità acquistando la Bank of America di New York, i cui dividendi gli consentirono di ricavare oltre un milione e mezzo di dollari che anziché intascare decise di destinare interamente all’Università della California per la ricerca sull’agricoltura.

Per Amedeo Giannini fu un continuo susseguirsi di successi e popolarità, addirittura a livello mondiale, tanto che nel 1945 la Bank of America finanziò il Piano Marshall per l'Italia, e nello stesso anno, esattamente nel mese di ottobre – rassegnando le dimissioni da ogni incarico – annunciò che al Bank of American era diventata la più grande banca del mondo.
Morirà nel 1949 a 80 anni. Alla sua morte venne fatto un inventario di tutti i suoi beni, che risultò ammontare a 489.278 dollari. Poco meno dei famosi 500.000…
Banchieri ed usurai dei giorni nostri, prendete esempio da Amedeo Giannini; soprattutto in tempi di coronavirus e di fronte ad una crisi senza precedenti, aprite quei vostri maledetti forzieri e date ossigeno ai nuovi poveri, quelli delle partite iva che nonostante una pressione fiscale tra le più alte al mondo fino a ieri hanno continuato ad alzare la saracinesca.
Apriteli quei forzieri maledetti, altrimenti che i maledetti siate voi. 





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