21.6.21

 

La riflessione

PARTITO UNICO 

E LEGGE ELETTORALE



di Roberto Buonasorte

 

Una cosa va riconosciuta a Silvio Berlusconi: la coerenza.

Il partito unico del centrodestra lo volle fortemente sin dalla competizione elettorale del 2008 quando Forza Italia era fortissima e viaggiava, nei sondaggi dell’epoca, a quasi il 30 per cento (mentre An veniva accreditata sotto al 10). e lo vuole oggi che Forza Italia non naviga certo in buone acque.

Fini, con l’accondiscendenza di tutti i “colonnelli” dell’epoca, accettò senza batter ciglio, trattò il 30 per cento dei seggi per i suoi nella quota maggioritaria e così anche le terze e quarte file del partito poterono ottenere l’agognato seggio in Parlamento.

Berlusconi Presidente, Angelino Alfano Segretario,  Denis Verdini ed Ignazio La Russa Coordinatori, questo il vertice del nuovo partito.

La Lega non ne volle sapere.

Oggi, a parti invertite, la Lega di Salvini spinge per il partito unico del centrodestra, la Meloni (giustamente) non ne vuol sentire neanche parlare.

Dice il Cavaliere che sogna un partito Repubblicano all’americana, per carità, ciascuno coltiva i sogni che vuole, ma per tradurli in realtà occorre fare i conti con le regole quotidiane della vita terrena; e qui entra in campo la legge elettorale, cioè la regola con cui si gioca la partita.

Avrebbe infatti ragione Berlusconi se in Italia vi fosse una legge elettorale super maggioritaria e senza quota proporzionale, in quel caso – pian piano – si potrebbe arrivare a quel bipolarismo (o addirittura bipartitismo) tipico delle democrazie anglosassoni che però hanno alle loro spalle una lunga tradizione in tal senso…

Nell’Italia di Bersani, D’Alema, Speranza, Fico e Di Maio invece, c’è chi addirittura immagina un ritorno al sistema proporzionale, quello degli anni novanta, quello con la scheda elettorale che conteneva trenta/quaranta simboli di partito.

Ecco dunque che l’odierna discussione sul partito unico del centrodestra, in assenza di chiarezza sulla legge elettorale, diventa solo propaganda, oppure - come commentano maliziosamente in questi giorni Toti e Brugnaro – è semplicemente uno strumento per consentire a Berlusconi di salvare qualche seggio in più.

Ultima riflessione: sai come ci prenderebbero in giro in Europa?

Direbbero: questi Italiani sempre i soliti, da loro fanno il partito unico e qui Strasburgo Fratelli d’Italia è nei Conservatori e Riformisti Europei di cui la Meloni è la Presidente, Berlusconi sta con la Merkel e Salvini addirittura con la Le Pen

Fate pace con voi stessi ci direbbero, accompagnato da qualche sorrisino appena gli volti le spalle…

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