La riflessione
PARTITO UNICO
E LEGGE ELETTORALE
di Roberto
Buonasorte
Una cosa va riconosciuta a Silvio Berlusconi: la coerenza.
Il partito unico del centrodestra lo volle fortemente sin
dalla competizione elettorale del 2008 quando Forza Italia era fortissima e
viaggiava, nei sondaggi dell’epoca, a quasi il 30 per cento (mentre An veniva accreditata
sotto al 10). e lo vuole oggi che Forza Italia non naviga certo in buone acque.
Fini, con l’accondiscendenza di tutti i “colonnelli” dell’epoca,
accettò senza batter ciglio, trattò il 30 per cento dei seggi per i suoi nella
quota maggioritaria e così anche le terze e quarte file del partito poterono
ottenere l’agognato seggio in Parlamento.
Berlusconi Presidente, Angelino Alfano Segretario, Denis Verdini ed Ignazio La Russa
Coordinatori, questo il vertice del nuovo partito.
La Lega non ne volle sapere.
Oggi, a parti invertite, la Lega di Salvini spinge per il
partito unico del centrodestra, la Meloni (giustamente) non ne vuol sentire
neanche parlare.
Dice il Cavaliere che sogna un partito Repubblicano all’americana,
per carità, ciascuno coltiva i sogni che vuole, ma per tradurli in realtà
occorre fare i conti con le regole quotidiane della vita terrena; e qui entra
in campo la legge elettorale, cioè la regola con cui si gioca la partita.
Avrebbe infatti ragione Berlusconi se in Italia vi fosse una
legge elettorale super maggioritaria e senza quota proporzionale, in quel caso –
pian piano – si potrebbe arrivare a quel bipolarismo (o addirittura
bipartitismo) tipico delle democrazie anglosassoni che però hanno alle loro
spalle una lunga tradizione in tal senso…
Nell’Italia di Bersani, D’Alema, Speranza, Fico e Di Maio
invece, c’è chi addirittura immagina un ritorno al sistema proporzionale,
quello degli anni novanta, quello con la scheda elettorale che conteneva trenta/quaranta
simboli di partito.
Ecco dunque che l’odierna discussione sul partito unico del
centrodestra, in assenza di chiarezza sulla legge elettorale, diventa solo
propaganda, oppure - come commentano maliziosamente in questi giorni Toti e
Brugnaro – è semplicemente uno strumento per consentire a Berlusconi di salvare
qualche seggio in più.
Ultima riflessione: sai come ci prenderebbero in giro in
Europa?
Direbbero: questi Italiani sempre i soliti, da loro fanno il
partito unico e qui Strasburgo Fratelli d’Italia è nei Conservatori e
Riformisti Europei di cui la Meloni è la Presidente, Berlusconi sta con la Merkel
e Salvini addirittura con la Le Pen
Fate pace con voi stessi ci direbbero, accompagnato da
qualche sorrisino appena gli volti le spalle…
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