Per la prima volta nel CdA del servizio pubblico non ci sarà
un esponente dell’opposizione
“Applicato il modello Corea del Nord” dice il Senatore di
Fratelli d’Italia Fazzolari
Ti vergogneRAI
di Roberto Buonasorte
Sul rinnovo dei vertici Rai, che in questi giorni prenderà
definitivamente forma, la cosa che maggiormente stupisce è il silenzio di quei
personaggi pronti sempre a sputare sentenze su tutto e tutti ma tacciono di fronte
a questa vergogna che vede tagliata fuori l’opposizione nel CdA dell’organo più
importante in una democrazia: la rappresentanza della minoranza nel servizio
pubblico dell’informazione, la Rai appunto.
Stamane, con una nota molto efficace, è stato il Senatore di
Fratelli d’Italia Giovanbattista
Fazzolari a sintetizzare la situazione definendo, quello applicato dalla
maggioranza di governo, il “modello
Corea del Nord”.
In effetti mai prima d’ora era accaduto che l’opposizione
fosse fatta fuori dalla Rai, e la cosa che più inquieta è che in questo momento
in Parlamento di opposizione ve n’è una sola, Fratelli d’Italia.
Immaginiamo dunque cosa possa accadere nei prossimi mesi, che
poi saranno cruciali perché ci si avvicina alle importanti elezioni
amministrative d’autunno, a seguire l’elezione del nuovo Presidente della
Repubblica e subito dopo verso le elezioni politiche del 2023; una lunga
maratona che vedrà l’amministrazione Rai espressione dell’attuale maggioranza
(che rappresenta il 95% del Parlamento) e l’altro polo televisivo, Mediaset, saldamente in mano della
famiglia del Leader di Forza Italia…
Eppure un tempo la destra si caratterizzava con chiarezza per
le sue battaglie in difesa del pluralismo dell’informazione; tra i più attivi
si ricordano due pezzi da novanta della materia: Maurizio Gasparri (divenuto poi Ministro delle telecomunicazioni
nel secondo Governo Berlusconi) e
Francesco Storace, Presidente della Vigilanza Rai e grande sostenitore del
pluralismo al punto che arrivò financo a difendere l’operato di quel Tg3 (che chiamavamo
TeleKabul)
diretto dal comunista mai pentito Sandro
Curzi.
Altri tempi... Tempi di una politica con la P maiuscola,
tempi in cui si scendeva in campo – pur di difendere la democrazia – anche al
fianco dell’avversario di turno, se necessario.
Tutt’altra storia quella dei giorni nostri, ove con il miraggio
di conquistare un seggio parlamentare, si dimenticano le antiche battaglie, ci
si accuccia al volere del padrone di turno e si rinnega persino il recente
passato.
Eccezion fatta per Elio
Vito, che si è notato attraverso un flebile comunicato, silenzio assoluto,
a ciascuno di loro vorremmo dire: ti vergogneRAI…
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