15.1.21

 



Gruppo renziano in bilico al Senato, ed è fuga anche tra i Consiglieri regionali

BULLIZZATO

Renzi, a furia di rilanciare continuamente, al pari dei pokeristi più accaniti, andrà a sbattere, trascinando nel baratro tutti quelli che lo hanno seguito. Nelle prossime ore si disintegreranno i Gruppi di Italia Viva, a livello nazionale come pure nelle Regioni. Ovviamente

 

di Roberto Buonasorte

 

Parliamoci chiaro, chi ha seguito Matteo Renzi in Italia Viva - al netto dei componenti del “giglio magico”, storicamente affezionati al bullo di Rignano sull'Arno - lo ha fatto unicamente per motivi di opportunismo, non essendo gran parte di loro animati da spirito di servizio, principi di coerenza, altruismo da mettere a disposizione del prossimo.

Quasi tutti erano “finiti”, seconde o terze file del PD, oppure uomini e donne che nei rispettivi partiti di provenienza erano stati messi all’angolo, fino ad arrivare a personaggi senza scrupoli che pensavano di aver fiutato il giusto “taxi” per tentare di rimanere a galla e continuare a comandarsela.

In realtà la crisi aperta da Renzi andrà a rafforzare il centrosinistra.

Peggio dei comunisti, dicevano un tempo quelli che se ne intendevano di politica, ci sono solo i cattocomunisti, e infatti con la sapiente e spregiudicata regia del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, si è fatto fuori prima Matteo Salvini, nel 2019, e Matteo Renzi oggi, anche se entrambi - diciamocelo - ci hanno messo del loro.

Ieri, in tarda, serata Gian Marco Centinaio ha fatto sapere che ci sarebbe una pattuglia di senatori grillini pronti a passare con la Lega, “bene!”, aggiungiamo noi, “magari!”.

D'altra parte, sempre per chiarezza ed onestà intellettuale, va detto che se Conte martedì va in aula a cercare i voti necessari per continuare a governare, non ci sarebbe alcuno scandalo; in fondo era la stessa cosa che chiedeva Salvini al Quirinale, esattamente il 3 maggio del 2018, testuale: " A me l'incarico, cercherò i voti in aula".

Intanto però il Senatore Nencini - tanto per far capire il clima che c'è da quelle parti -socialista che aveva consentito con l’utilizzo del suo simbolo di far nascere il Gruppo di Italia Viva a Palazzo Madama, ha abbandonato Renzi per approdare tra i “responsabili”, anche se - fa trapelare - non toglierà per ora il simbolo a Renzi, in fondo, riferisce in modo sibillino, "ci sono ancora tre giorni per tentare di ricucire".

E c’è chi giura che al Nazzareno ci sarebbe la fila per rientrare nel PD, soprattutto in vista di eventuali elezioni anticipate: infatti, buttando fuori dalla coalizione Renzi, Italia Viva non eleggerebbe né Deputati né Senatori; tutti a casa, ecco perché il fuggi fuggi.

Anche nelle Regioni Renzi non sarebbe messo bene, soprattutto in quelle prossime al voto o in quelle che ci andrebbero in caso di elezioni politiche anticipate: qui i furbetti o fanno l’ennesima capriola oppure dovranno cercarsi un lavoro di lì a breve breve.

Per una questione di stile, per non volere provocare mal di stomaco al cortese lettore - e anche per il fatto di essere stato consigliere regionale nel Lazio - evito di scrivere su manovre e retroscena in atto anche alla Pisana….

Dunque martedì, come abbiamo appreso a tarda notte, alle ore 9.30 “Giuseppi” – dopo aver riferito il giorno prima alla Camera, parlerà in Senato ove – come è noto – i numeri ballano e sarà qui che si giocherà la partita decisiva.

Volendo noi fare analisi e non proclami, ci permettiamo – anche se non ce lo auguriamo – di prevedere che alla fine tra “responsabili” e parlamentari renziani che molleranno il loro capo (come è giusto che sia) per tornare alla corte di Zingaretti e Franceschini, non ci sarà né il ribaltone né tantomeno il voto anticipato.

A chi ha giovato dunque tutto questo baccano, Senatore Renzi?

Alla fine quello che era il bullo, è stato bullizzato, a meno che Nencini alla fine non avrà ragione, in fondo ci sono ancora tre giorni...

  

 

 

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