21.3.21

 

L’accurata selezione di una classe dirigente cresciuta sui territori, unitamente ad una leadership fresca e umile, sono alla base dei risultati straordinari di Fratelli d’Italia

LE RAGIONI DI UN SUCCESSO


La coerenza in politica paga sempre, forse anche per questo la Meloni è oggetto di attacchi, a volte infami, e non solo da sinistra. Ma il popolo italiano non è stupido, sa distinguere chi lavora ogni giorno a testa bassa e chi sabota. Infatti lei continua a crescere, senza esser costretta a dover migrare di qua e di là con il cappello in mano

 

di Roberto Buonasorte

 

Fortunatamente esiste Fratelli d’Italia, ormai un approdo più che sicuro nelle acque tempestose di una politica sciatta, opportunista, fatta di persone pronte a vendere l’anima al diavolo pur di rimanere incollate alla poltrona o magari speranzose di tornarci, su quelle poltrone.

Fortunatamente c’è Fratelli d’Italia.

Lo diciamo senza piaggeria, anche perché non dobbiamo  chiedere nulla in cambio: la scelta coraggiosa, fatta in quel lontano 2012, di ricostruire una casa a destra, che altri avevano bombardato, con un lavoro paziente e senza la necessità di dover ottenere tutto e subito (male che purtroppo colpisce molti giovani che non conoscono il valore del sacrificio), oggi sta pagando.

C’è una differenza di fondo tra Fratelli d’Italia e gli altri partiti che compongono il quadro nel nostro Paese; a ben vedere per i Capigruppo di Camera e Senato del partito della Meloni, ma lo stesso ragionamento vale per il Capodelegazione al Parlamento Europeo, in molte Assemblee legislative regionali, in tantissimi Comuni capoluogo, la rappresentanza è affidata a giovani, sì, ma che alle spalle hanno una lunga militanza, spesso iniziata nelle sezioni che solo dopo una faticosa gavetta sono arrivati ai vertici delle Istituzioni.

La differenza sta tutta qua.

Poi la coerenza; Fratelli d’Italia avrebbe potuto partecipare al "Conte uno" insieme a Lega e 5 Stelle, non sicuramente al "Conte due" con 5 Stelle e P.D.

Avrebbe potuto aderire al Governo Draghi, sul quale han deciso di convergere Salvini e Di Maio (di nuovo insieme) e poi Boldrini, Renzi, Zingaretti, Fratoianni, Bersani e persino quello che andava in giro a raccattare "responsabili", Bruno Tabacci…

Invece no, per carità!

Certo, per quei politici lontani dalla realtà quotidiana e che vivono sui social o per chi risiede nelle grandi aree metropolitane dove non ci si conosce neppure tra chi abita nello stesso palazzone tutto è possibile, ma per i milioni di italiani come noi che vivono nelle province e nei piccoli Comuni, dove bene o male ci si conosce un po' tutti, con quale faccia avremmo potuto guardare negli occhi i nostri sostenitori se anche Giorgia Meloni avesse accettato di partecipare alla grande ammucchiata del Governo Draghi?

La sua coerenza, la sua modestia, la sua caratteristica di grande lavoratrice in realtà – ormai percepita dalla stragrande maggioranza degli italiani – rappresentano il vero valore aggiunto che fa la differenza tra questa giovane leader, che tra l’altro si sta facendo apprezzare anche in Europa, e il resto della compagnia.

Milito, come altre decine di migliaia di italiani, in questo partito da iscritto semplice con tessera appena rinnovata, con convinzione.

Ci basta avere una casa per poter continuare a coltivare la nostra più grande e bella passione: la politica, senza dover sgomitare per mettersi in mostra, senza rivendicare incarichi per potersi sedere ad una qualsiasi poltrona, senza fare sgambetti per fregare il posto ad un altro.

Questo ci hanno insegnato i nostri Padri e questo vogliamo insegnare ai nostri figli,  altrimenti che senso aveva  quel giorno di tanti anni fa, quando decidemmo di entrare in una sezione del MSI o del Fronte per chiedere di essere iscritti? 

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