13.3.21

 

Dal Comune di Tolfa, in provincia di Roma, accolto l'appello per conferire la cittadinanza onoraria

ONORE A TE, MILITE IGNOTO



di Roberto Buonasorte

Il prossimo 4 novembre ricorrerà il centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, che è uno dei simboli più alti della nostra identità nazionale e dell'amor patrio. Per l'occasione, il Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare d'Italia ha proposto all'ANCI di sottoporre all'attenzione dei Comuni italiani l'importante ricorrenza, suggerendo un gesto simbolico di alto valore: concedere a quel Soldato Senza Nome, in cui possiamo identificare idealmente ogni caduto per la Patria, la cittadinanza onoraria.

Sulla scorta di questa iniziativa, tra i primi ad aderire c'è il Comune di Tolfa, in provincia di Roma, la cui Amministrazione  ha ritenuto immediatamente di procedere all'approvazione della delibera che conferisce appunto la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. In questo modo si vuole rendere onore alle migliaia di nostri fratelli italiani che hanno sacrificato la vita per il Tricolore. È un gesto di altissimo valore simbolico che arriva in un momento storico e sociale particolare, in cui troppo spesso vengono posti in discussione quei sentimenti nazionalistici che hanno costituito la ragione stessa di tanto sacrificio: le guerre sono piaghe dell'umanità che hanno a lungo seminato morte e distruzione e che in molti luoghi del mondo, purtroppo, ancora persistono. Ma ci sono stati, nella storia nostra come in quella di tanti popoli, momenti in cui andare al fronte era l'unico modo possibile per difendere i confini nazionali, l'indipendenza, la libertà. Quello in cui viviamo è uno Stato che ha tutto questo grazie al sacrificio di tanti ragazzi, di tante famiglie, di intere comunità locali.

Non si tratta di puro e semplice nazionalismo, non si tratta di essere etnocentrici, non in un mondo ormai globalizzato e dalle frontiere alquanto fluide, in cui l'interscambio culturale è sicuramente un valore e qualcosa che fa crescere vicendevolmente i popoli che lo praticano. Si tratta piuttosto di valorizzare qualcosa che fa parte della nostra cultura e della nostra storia, proprio di quella cultura e di quella storia che continuamente si prefiggono lo scopo di raccontare l'Italia agli italiani ma anche a chi italiano non è.  


1 commento: