L’APPROFONDIMENTO
LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL
di Roberto
Buonasorte
Di proposito,
amici miei, ho voluto tacere in questi lunghi e tragici momenti; tacere
pubblicamente, ma non certo in privato.
Ci siamo sentiti
quasi ogni giorno: telefono, chat, videochiamate, come del resto han fatto
tutti gli italiani nel tempo del Coronavirus.
Ma non con il
blog.
"Io sto con Mattarella"
L’ultimo pezzo che ho firmato risale al 7 marzo, venti giorni fa, titolo: “Io
sto con Mattarella”. E giù qualche critica – come è giusto che sia – ma
oggi mi pare di capire che tutti stanno con Mattarella…
Avevo intuito già
da allora che l’antico vizio italico, quello per cui dopo l’ultima sfida della
nazionale andata male – a commento della partita – appaiono innanzi a noi
trenta milioni di italiani vestiti da Ct con trenta milioni di ricette diverse
e probabilmente con trenta milioni di formazioni alternative da far scendere in
campo…
Anche nel tempo
del Coronavirus, stessa abitudine: tesi e contro tesi, giornalisti alla
spasmodica ricerca dello scoop a tutti i costi anziché infondere un po’ di
fiducia, di speranza in un popolo preso alle spalle, un intero pianeta
aggredito alla sprovvista. Il mostro è arrivato all’improvviso, passato
attraverso i muri, superato le frontiere, ignorato le diverse confessioni
religiose e incurante del colore della pelle.
Ma dalle nostre
parti – fortunatamente in misura ridotta – si preferisce invadere la rete,
lanciare continui allarmi e denunce con fare da segugi, che invece spesso
sono solo dei poveri repressi.
Una task force di una ventina di persone
No, questa nostra Italia non ha bisogno di ciò: abbiamo bisogno di
responsabilità e di leader di partito che prendano in mano la situazione;
quanti sono? Sette, otto? Bastano e avanzano. Poi certo bisogna aggiungerci i
due Presidenti delle Camere, i rappresentanti delle forze produttive, quelli
delle parti sociali, le alte cariche militari e della Protezione civile e stop.
Una task force di
una ventina di persone – sotto l'algida e sapiente guida del Capo
dello Stato – e tutti gli altri a casa. Punto.
Se si continua
con questa “guerra” sul web, con la rincorsa verso lo scandalo, con la ricerca
maniacale dello scoop (che spesso poi si rivela una bufala) si rafforza Conte,
perché – e lo scrivo da uomo che sta dall’altra parte della barricata rispetto
a quella che sorregge il Presidente del Consiglio – se, come sembra, si
intravede un barlume di luce in fondo al tunnel, questo professore “moroteo”
(sottovalutato) alla fine ci frega tutti.
Dice Salvini...
Dice Salvini: Basta con questa comunicazione di Palazzo Chigi
fatta sui social, non è mica un reality… Mi permetto da persona
libera quale ritengo di essere di far notare – e lo scrivo con rispetto verso
il leader della Lega - che se c’è stato un politico che negli ultimi due anni
ha capitalizzato gran parte delle sue fortune elettorali grazie ad un uso
diciamo non proprio sobrio dei social, quello è proprio Matteo Salvini...
Poi certo anche
Conte è stato abile nel mettere su una bella squadra comunicativa capeggiata – può
essere simpatico o no – da Rocco Casalino il quale, al di là
delle stupide battute ed allusioni fatte da personaggi piccoli
piccoli, bisogna dire che nel suo mestiere è bravo.
Parla Meloni, silenzio please
Venti persone al massimo dicevamo,
parlino solo i leader. Gli altri zitti, please.
Lo ha capito bene
la Meloni, molti l’avevano (anche lei...) sottovalutata all’inizio,
un po’ per invidia un po’ per prepotenza, spocchia, arroganza – Arroganza
Nazionale, potremmo dire… - tant’è che questi presunti strateghi ci hanno
mandato tutti a sbattere.
Oggi invece ha
preso in mano la situazione e parla solo lei, pur potendo contare, ad esempio
tra i Gruppi Parlamentari, su personalità autorevoli come La Russa,
Rampelli, Urso, Rauti, Santanchè; oppure gli emergenti Lollobrigida,
Procaccini, Fidanza.
E invece no, ha
capito - la Meloni - prima degli altri, che il Professore può fregarci tutti, e
dunque sopra l'abito del leader ha indossato anche quello dello statista,
abbassando i toni e mettendosi a disposizione per il bene dell'Italia.
Lei si sta
dimostrando un gigante politico, e presto lo capiranno anche i tanti nani che
affollano il circo della politica.
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