26.3.20


L’APPROFONDIMENTO

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

di Roberto Buonasorte

Di proposito, amici miei, ho voluto tacere in questi lunghi e tragici momenti; tacere pubblicamente, ma non certo in privato.
Ci siamo sentiti quasi ogni giorno: telefono, chat, videochiamate, come del resto han fatto tutti gli italiani nel tempo del Coronavirus.
Ma non con il blog.
 "Io sto con Mattarella"
 L’ultimo pezzo che ho firmato risale al 7 marzo, venti giorni fa, titolo: “Io sto con Mattarella”. E giù qualche critica – come è giusto che sia – ma oggi mi pare di  capire che tutti stanno con Mattarella
Avevo intuito già da allora che l’antico vizio italico, quello per cui dopo l’ultima sfida della nazionale andata male – a commento della partita – appaiono innanzi a noi trenta milioni di italiani vestiti da Ct con trenta milioni di ricette diverse e probabilmente con trenta milioni di formazioni alternative da far scendere in campo…
Anche nel tempo del Coronavirus, stessa abitudine: tesi e contro tesi, giornalisti alla spasmodica ricerca dello scoop a tutti i costi anziché infondere un po’ di fiducia, di speranza in un popolo preso alle spalle, un intero pianeta aggredito alla sprovvista. Il mostro è arrivato all’improvviso, passato attraverso i muri, superato le frontiere, ignorato le diverse confessioni religiose e incurante del colore della pelle.
Ma dalle nostre parti – fortunatamente in misura ridotta – si preferisce invadere la rete, lanciare continui allarmi e denunce con fare da segugi, che invece spesso sono solo dei poveri repressi.
Una task force di una ventina di persone
No, questa nostra Italia non ha bisogno di ciò: abbiamo bisogno di responsabilità e di leader di partito che prendano in mano la situazione; quanti sono? Sette, otto? Bastano e avanzano. Poi certo bisogna aggiungerci i due Presidenti delle Camere, i rappresentanti delle forze produttive, quelli delle parti sociali, le alte cariche militari e della Protezione civile e stop.
Una task force di una ventina di persone – sotto l'algida e sapiente  guida del Capo dello Stato – e tutti gli altri a casa. Punto.
Se si continua con questa “guerra” sul web, con la rincorsa verso lo scandalo, con la ricerca maniacale dello scoop (che spesso poi si rivela una bufala) si rafforza Conte, perché – e lo scrivo da uomo che sta dall’altra parte della barricata rispetto a quella che sorregge il Presidente del Consiglio – se, come sembra, si intravede un barlume di luce in fondo al tunnel, questo professore “moroteo” (sottovalutato) alla fine ci frega tutti.
Dice Salvini...
Dice Salvini: Basta con questa comunicazione di Palazzo Chigi fatta sui social, non è mica un reality… Mi permetto da persona libera quale ritengo di essere di far notare – e lo scrivo con rispetto verso il leader della Lega - che se c’è stato un politico che negli ultimi due anni ha capitalizzato gran parte delle sue fortune elettorali grazie ad un uso diciamo non proprio sobrio dei social, quello è proprio Matteo Salvini...
Poi certo anche Conte è stato abile nel mettere su una bella squadra comunicativa capeggiata – può essere simpatico o no – da Rocco Casalino il quale, al di là delle stupide battute ed allusioni fatte da personaggi piccoli piccoli,  bisogna dire che nel suo mestiere è bravo.
Parla Meloni, silenzio please
Venti persone al massimo dicevamo, parlino solo i leader. Gli altri zitti, please.
Lo ha capito bene la Meloni, molti l’avevano (anche lei...) sottovalutata all’inizio, un po’ per invidia un po’ per prepotenza, spocchia, arroganza – Arroganza Nazionale, potremmo dire… - tant’è che questi presunti strateghi ci hanno mandato tutti a sbattere.
Oggi invece ha preso in mano la situazione e parla solo lei, pur potendo contare, ad esempio tra i Gruppi Parlamentari, su personalità autorevoli come La Russa, Rampelli, Urso, Rauti, Santanchè; oppure gli emergenti Lollobrigida, Procaccini, Fidanza.
E invece no, ha capito - la Meloni - prima degli altri, che il Professore può fregarci tutti, e dunque sopra l'abito del leader ha indossato anche quello dello statista, abbassando i toni e mettendosi a disposizione per il bene dell'Italia.
Lei si sta dimostrando un gigante politico, e presto lo capiranno anche i tanti nani che affollano il circo della politica.  

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