9.2.21

 

NO AI PROFESSIONISTI

DELLO ZIG ZAG

IN POLITICA SI SBATTE


di Roberto Buonasorte

 

Agli amici che sto continuando a contattare ogni giorno per convincerli a tornare in campo a sostegno di Giorgia Meloni e che mi chiedono cosa voglio fare in futuro, rispondo che non voglio nulla, non ambisco ad alcuna candidatura e che tutti insieme dobbiamo dare il nostro contributo nelle sfide che ci attendono nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Dobbiamo dare una mano a rafforzare questa casa, che qualcuno voleva modificare nella struttura e persino negli arredamenti interni.

Il vecchio padrone di casa voleva coprire il tetto interno fatto con travi di autentico castagno con un controsoffitto grigio di cartongesso, sostituire preziosi quadri che raccontavano secoli di storia patria con bozzetti di satira progressista tanto cari ad una certa sinistra “benpensante”.

La Meloni quella casa, oggi più solida che mai, l’ha voluta rafforzare, renderla inclusiva; sta tutta qua la storia della destra politica italiana degli ultimi anni.

Certo, era partito con un modesto 1,7 per cento al momento della sua nascita, Fratelli d’Italia; molti sono stati i fattori che ne hanno rallentato la crescita, a partire dall’atteggiamento di molti ex.

Costoro non si capacitavano del fatto che una ragazza giovane e minuta potesse guidare una formazione che in precedenza aveva avuto leadership autorevoli e maschili.

Poi, l’atteggiamento di molti editori e poteri forti che pensavano – e pensano tutt’oggi – di poter governare e piegare la politica ai propri interessi economici.

Infine, i sabotatori, i professionisti dello zig zag.

Quest’ultimi sono i più pericolosi perché all’inizio si appalesano con sorprendente docilità ed educazione che però è solo una maschera che nasconde la loro bramosia di potere per il quale sarebbero disposti a tutto: zig zag ogni cinque minuti pur di raggiungere l’obiettivo.

Ma poi finisce che, come si dice a Roma, te sgamano, e allora la loro partita si chiude inesorabilmente.

La cosa che maggiormente sorprende (ma in fondo neppure tanto) è constatare che ad attaccare la Meloni per la sua scelta di rimanere fuori dalla grande ammucchiata, non sono i compagni bensì esponenti del centrodestra.

Evidentemente, non sapendo come giustificare il passaggio da sovranità monetaria al grido di “fuori dall’Europa!” allo “slurp slurp” umido e appiccicoso nei confronti dell’ex Presidente della Banca Centrale Europea non trovano di meglio che attaccare le scelte coerenti di Fratelli d’Italia.

Ma lei, ovviamente, tira dritto, anche perché non credo abbia bisogno di consigli da coloro che non ne azzeccano una ed insistono, con quel modo superbo e davvero fastidioso, pretendendo di dettare la linea.

Per finire: noi andiamo avanti a testa alta, accanto alla nostra leader e a sostegno della giovane e capace classe dirigente della quale si è voluta circondare, la coerenza ed il coraggio pagheranno senza dubbio.

A proposito, in Sicilia nelle ultime ore 400 nuovi sbarchi: neppure un lontanissimo gridolino di pretesta dalla nuova grande ammucchiata che sostiene Mario Draghi?

 

 

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