Il commento
Sarebbe gravissima, se confermata, la
decisione della Borgonzoni di mollare il seggio di consigliere regionale per rimanere a Roma, in
Senato
Anche quando si perde, si rimane a combattere, a rappresentare chi ha creduto in te
di Roberto Buonasorte
Chiariamoci subito: non ho
particolare simpatia per Alessandra Moretti - l’eurodeputata del PD eletta
nella circoscrizione del nordest - anzi, le numerose gaffes fatte non la
dovrebbero elevare ad esempio.
Ebbi modo di punzecchiarla con un mio
articolo, qualche anno fa nel periodo della love story che le avevano
attribuito con il conduttore Massimo Giletti. Ma è acqua passata.
Oggi, alla luce della decisione
annunciata da Lucia Borgonzoni di lasciare il seggio di Consigliere regionale
dell’Emilia Romagna, dopo la sconfitta subita da Stefano Bonaccini,
per rimanere a Roma, in Senato, mi è appunto venuta in mente la Moretti. Ella nel 2015 si dimise da eurodeputata per tentare una candidatura disperata contro
il favoritissimo Luca Zaia per la presidenza della Regione Veneto, lasciò cioè
il prestigioso seggio a Strasburgo per fare, sostanzialmente, dal giorno dopo,
le interrogazioni a Zaia...
Come tutti sappiamo, finì tanto a poco.
Vinse, appunto, Zaia con oltre il 50
per cento, la Moretti si fermò al 23, il 12 lo raccolse il fuoriuscito dalla
Lega Flavio Tosi e il 12 il grillino Berti.
La Borgonzoni invece - come detto - ha
annunciato che non si impegnerà in Regione a fare il capo dell’opposizione
preferendo rimanere a Roma, a fare il Senatore.
È un errore gravissimo.
Quando tu e Salvini per mesi e mesi siete
andati a fare campagna casa per casa, azienda per azienda, comune per comune,
poi non puoi scappare, devi mantenere fede all’impegno preso e soprattutto devi
dare voce (e "copertura") alle migliaia di persone che si sono schierate al vostro fianco mettendoci la
faccia...
Non potete lasciarle sole,
non potete, non dovete! Anche perché se questo è l’andazzo - cioè se il colpaccio
mi riesce bene sennò scappo -, la prossima volta Bonaccini o chi al suo posto (e
mi spiace molto doverlo scrivere) vincerà tanto a poco...
Il “mestiere” di Presidente di Regione
è bellissimo e va detto anche molto faticoso: ti dà lustro, potere, notorietà, ma non puoi
restarci a "sculettare" solo se vinci e scappare come un coniglio ad occupare altre poltrone se invece perdi...
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