24.2.20


Il commento 
 L’errore di Lucia




Sarebbe gravissima, se confermata, la decisione della Borgonzoni di mollare il seggio di consigliere regionale per rimanere a Roma, in Senato
Anche quando si perde, si rimane a combattere, a rappresentare chi ha creduto in te



di Roberto Buonasorte

Chiariamoci subito: non ho particolare simpatia per Alessandra Moretti - l’eurodeputata del PD eletta nella circoscrizione del nordest - anzi, le numerose gaffes fatte non la dovrebbero elevare ad esempio.
Ebbi modo di punzecchiarla con un mio articolo, qualche anno fa nel periodo della love story che le avevano attribuito con il conduttore Massimo Giletti. Ma è acqua passata.
Oggi, alla luce della decisione annunciata da Lucia Borgonzoni di lasciare il seggio di Consigliere regionale dell’Emilia Romagna, dopo  la sconfitta subita da  Stefano Bonaccini, per rimanere a Roma, in Senato, mi è appunto venuta in mente la Moretti. Ella nel 2015 si dimise da eurodeputata per tentare una candidatura disperata contro il favoritissimo Luca Zaia per la presidenza della Regione Veneto, lasciò cioè il prestigioso seggio a Strasburgo per fare, sostanzialmente, dal giorno dopo, le interrogazioni a Zaia...
Come tutti sappiamo, finì tanto a poco.
Vinse, appunto, Zaia con oltre il 50 per cento, la Moretti si fermò al 23, il 12 lo raccolse il fuoriuscito dalla Lega Flavio Tosi e il 12 il grillino Berti. 
La Borgonzoni invece - come detto - ha annunciato che non si impegnerà in Regione a fare il capo dell’opposizione preferendo rimanere a Roma, a fare il Senatore.
È un errore gravissimo.
Quando tu e Salvini per mesi e mesi siete andati a fare campagna casa per casa, azienda per azienda, comune per comune, poi non puoi scappare, devi mantenere fede all’impegno preso e soprattutto devi dare voce (e "copertura") alle migliaia di persone che si sono schierate al vostro fianco mettendoci la faccia...
Non potete lasciarle sole, non potete, non dovete! Anche perché se questo è l’andazzo - cioè se il colpaccio mi riesce bene sennò scappo -, la prossima volta Bonaccini o chi al suo posto (e mi spiace molto doverlo scrivere) vincerà tanto a poco...
Il “mestiere” di Presidente di Regione è bellissimo e va detto anche molto faticoso: ti dà lustro, potere, notorietà, ma non puoi restarci a "sculettare" solo se vinci e scappare come un coniglio ad occupare altre poltrone se invece perdi...

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