4.2.20



Matteo e la sua “Italia Viva” la sparano grossa
ma sono colpi innocui, a salve. Non si voterà
IL BLUFF DI RENZI

La Meloni invece vola, in tutti i sensi
Nelle prossime ore  sarà negli States, e tesse la sua tela


di Roberto Buonasorte

E’ inutile che si agita, l’ex Premier Matteo Renzi, non fa più paura a nessuno ormai. Così come sarà ininfluente nonostante il continuo cambio di strategia (e di abbigliamento…).
A vederlo, sabato scorso, durante il suo intervento all’Assemblea nazionale di “Italia Viva”, nulla pareva lasciato al caso, a partire dalla location: Cinecittà, gli studi cinematografici che l’han fatta da padrone per decenni nel grande cinema italiano e che si sono prestati alla perfezione per tante scenografie di ben altri colossal. Ma lui – il bullo fiorentino – si sa, non conosce limiti, e così per lo sbarco nella Capitale doveva fare le cose ancor più in grande di quelle organizzate a Firenze per le varie edizioni della “Leopolda”, a partire, appunto, dall’abbigliamento.
Maglioncino nero a pelle, senza camicia sotto, maniche tirate su, faccia cattiva e toni ultimativi: “Oh Ministro Bonafede, sulla prescrizione vai a sbattere, non hai i numeri!...”.
Ma chi crede che Renzi farà cadere il governo è un povero ingenuo, capisce poco di politica o più semplicemente – esattamente come coloro che si appellano a Padre Pio per invocare un miracolo -  lo spera pur sapendo che sarà quasi impossibile che si avveri.
Parliamoci chiaro, ciascuno di noi al mattino, appena apre gli occhi, spera (e per chi crede prega) che Giuseppe Conte insieme a Bonafede, Di Maio, Fraccaro, Fico eccetera vadano a casa al più presto, prima che combinino altri danni irreparabili; ma pensare che Renzi e compagnucci di varia estrazione mollino la poltrona per regalarla (gratis) a Matteo Salvini, vuol dire non capire nulla di politica e non avere imparato nulla dei politici italiani.
Andranno avanti.
E chi potrebbe giovare, di questa situazione scandalosa, è Giorgia Meloni.
Analizzate, nel campo del centrodestra, le diverse posizioni, la diversa comunicazione, il diverso approccio con la vita reale che distingue l’azione di Meloni da quella di Salvini.
Decisa ma nel contempo tenera lei, rude e arrogante lui; isolato, Matteo, sia in Italia che in Europa; apprezzata, invitata, corteggiata, contesa lei.
Eh già, sembra passato un secolo da quando, nell’aprile scorso (all’epoca i sondaggi davano Fratelli d’Italia sul filo del 4%) insieme a Pirozzi e ai tanti amici sparsi in tutta Italia decidemmo di dare una mano a Giorgia, e oggi quella scelta, fatta con convinzione e non per convenienza, si è rivelata non solo giusta ma ci ripaga anche di tante cattiverie subite.
E arriveremo lontano, se saremo bravi.
Intanto la nostra leader vola, non solo nei sondaggi; mentre noi commentiamo questo pezzo lei attraversa l’Oceano per recarsi negli States, a tessere la sua tela; e ci tornerà a distanza di poche settimane per un secondo grande appuntamento a fine mese.
Dovremo pazientare, purtroppo, amici cari; ma quando si tornerà finalmente alle urne, torneremo da vincitori e se ciò avverrà dopo aver fatto il famoso taglio dei parlamentari, questo servirà per selezionare ancor meglio una nuova classe dirigente e una rinnovata rappresentanza parlamentare: preparata, ma ringiovanita, fresca, pulita, moderna, esattamente come lo è Giorgia. 

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