Ci
fu un'altra Istria al confine occidentale
La francesizzazione delle lapidi
di
Aldo
Rovito *
L'Associazione
Culturale “Identità Italiana – Italiani
all’Estero”, ha sollecitato un intervento del Commissariato Generale per le
Onoranze ai Caduti (Onorcaduti; organo del Ministero della Difesa) affinché sia
salvaguardata la memoria storica nonché la dignità e l’identità personale del
Colonnello Giovanni Pastorelli, Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto nella
battaglia di Ain Zara (Tripoli) il 6 Dicembre 1911, durante la Guerra
Italo-Libica.
Chi era il
Colonnello Pastorelli?
Era
nato a Nizza Marittima il 29 Marzo 1857 da famiglia originaria di Briga
Marittima, poco prima che gran parte della Contea di Nizza (ad eccezione di
Briga e Tenda) venisse ceduta alla Francia in forza dei famosi accordi di
Plombieres che dovevano portare alla II^ Guerra d’Indipendenza. Allievo della
Scuola Militare di Modena, fu nominato sottotenente di Fanteria nel 1879. Col
grado di Tenente Colonnello partecipò nel 1908, con il 76^ Reggimento,
all’opera di soccorso alle popolazioni calabro-sicule colpite dal terremoto. Lo
scoppio della guerra italo-libica lo trova al comando del 40^ Reggimento
Fanteria, con il quale sbarca a Tripoli il 12 Ottobre 1911, venendo dislocato
nelle trincee sul fronte meridionale a difesa della città, impegnato in duri
combattimenti difensivi per tutti i due mesi di ottobre e novembre. All’alba
del 4 Dicembre, il Reggimento del Colonnello Pastorelli, fu inviato ad occupare
il campo trincerato turco attorno all’oasi di Ain Zara. La battaglia si risolse
favorevolmente per le truppe italiane che costrinsero l’avversario a ritirarsi.
Purtroppo tra le truppe italiane si dovettero registrare 17 morti e 171
feriti. Tra i morti, il Colonnello Giovanni Pastorelli, al quale fu concessa la
Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione: “Diede prova ammirevole di valore,
trascinando co l’esempio, stando in prima linea con l’avanguardia per meglio
dirigerla, i reparti del suo reggimento sottoposto ad intenso fuoco nemico, e,
sebbene ferito a morte, trovò nella sua energia e nell’alto concetto che egli
aveva della sua missione, la tranquillità d’animo e la forza, nel cedere il
comando al tenente colonnello, di raccomandare a tutti l’onore del reggimento e
della sua bandiera, che egli aveva sempre tenuto alto”. –
Ain Zara (Libia), 4 Dicembre 1911.
La
salma del Colonnello Pastorelli sepolta nel cimitero di Ain Zara, fu spostata
nel 1955 nel Sacrario Militare Italiano presso il Cimitero Cristiano di Tripoli
e dal 1967 riposa nel Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari.
In
onore del Colonnello Pastorelli nel 1923 fu inaugurato un monumento a Lui
dedicato nella Piazza San Martino di Briga Marittima (Comune di origine della
Famiglia Pastorelli), opera dello scultore torinese Davide Calandra.
Nel 1947 in
seguito al Trattato di pace di Parigi del 10 Febbraio, furono ceduti alla Francia il
Comune di Tenda e parte dei Comuni di Briga Marittima, Valdieri, e Olivetta San
Michele.
Negli
anni immediatamente successivi all’annessione, la Francia operò una specie di
pulizia etnica incruenta, vietando l’uso in pubblico della lingua italiana
(altro che le disposizioni sul bilinguismo in Val d’Aosta, in Alto Adige e
nella Venezia Giulia!), eliminando lapidi, tombali e non , in italiano, mutando
la toponomastica italiana fin quasi al più sperduto casolare. A quest’opera di
genocidio culturale, non fu sottratto Il Monumento al Colonnello Pastorelli che
non solo fu spostato dalla primitiva posizione nella piazza principale di Briga
alla periferia del paese lungo il Levenza, ma dovette anche subire la
francesizzazione del nome, tramutato in “Jean” Pastorelli, caduto su un non
meglio identificato “champ d’honneur”.
Con la lettera inviata nei giorni scorsi, l’Associazione "Identità Italiana -
Italiani all'estero" chiede che il Commissariato Generale per le Onoranze ai
Caduti, promuova un intervento della nostra diplomazia presso le competenti
Autorità Francesi affinché venga rispettata la memoria storica del Colonnello
Giovanni Pastorelli e del suo sacrificio mediante il ripristino della
originaria iscrizione sul monumento a Lui dedicato, augurandosi che per il
prossimo 6 Dicembre 2021 si possa assistere ad una degna celebrazione del 110^
anniversario dei fatti di Ain Zara.
* Presidente Associazione "Identità Italiana - Italiani all'estero"
* Presidente Associazione "Identità Italiana - Italiani all'estero"
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