28.5.20


Il fu Matteo Premier sempre più sull’orlo del precipizio
ITALIA VIVEVA…


di Roberto Buonasorte

Gli ronzano ancora intorno, a Matteo Renzi, perché sperano di ruspare qualcosa; un incarico, una poltrona, una raccomandazione (magari in Rai…) ma finiti posti e poltrone – dopo essere stato abbandonato dal popolo e dagli elettori, come stanno a dimostrare tutti i sondaggi – il fu Matteo Premier rimarrà davvero solo.
Lo rinnegheranno persino la Boschi Bonifazi e Giachetti: si accettano scommesse.
Lo spregiudicato ragazzo che cresciuto a Rignano sull’Arno in pochi anni ha conquistato Palazzo Chigi, all’inizio qualche speranza l’aveva effettivamente suscitata ma poi, come accade a tutti i “bulli” (o come si dice a Roma “coatti”) dotati di una arroganza fuori dal comune, prima o poi il “botto” lo fai.
Evidentemente le scissioni, e ne abbiamo vedute molte negli ultimi anni, non portano quasi mai fortuna; dunque anche Italia viva dopo una prima fase nella quale poteva destare qualche interesse, o se si vuole qualche curiosità, una volta esaurite ha cominciato a perdere consensi ogni giorno, tanto che le ultime rilevazioni la danno addirittura dietro ad un altro mini partitino che si chiama “Azione” guidato da due non esattamente “mostri” della politica che sono Calenda e Richetti.
Sarà dunque proprio Renzi, nonostante le fibrillazioni quotidiane, a tenere in vita l’odiato Conte, perché se cade Conte anche lui va a casa, e se comunque un lavoro e una professione il primo ce l’ha, il nostro cosa si metterà a fare? E con lui gran parte di quelli che ad ogni livello lo hanno seguito.
La partita vera, a modesto parere di chi scrive, si disputerà dunque sulle regole del gioco, ovvero sulla nuova legge elettorale di cui – nonostante l’emergenza sanitaria in corso – nelle segrete stanze si sta discutendo proprio in queste settimane.
L’impianto – racconta chi è bene informato – sarà di tipo proporzionale, e fin qui ci può stare: ognuno parlerà alla sua tifoseria e porterà a casa i seggi proporzionalmente ai voti raccolti.
Chi griderà alla truffa e chiederà alleanze chiare prima del voto in modo che si sappia quale coalizione governerà non sarà credibile: ricordiamoci sempre che la Lega nel 2018 ha eletto una parte dei suoi parlamentari anche grazie ai voti di Fratelli d’Italia e Forza Italia ma poi è andata al governo con i grillini spartendo le poltrone con Di Maio Fraccaro e Bonafede…  
Pertanto la vera sfida sarà quella della soglia di sbarramento da applicare per poter accedere alla ripartizione dei seggi parlamentari.
Se dunque vi sarà un proporzionale con soglia di sbarramento bassa (o addirittura senza soglia di sbarramento, magari per chi si allea) il “bullo” fiorentino potrebbe salvarsi, ma se decidono di farlo fuori imponendo una soglia alta per lui sarebbe la fine e finirebbe anche la sua creatura, Italia viva, alla quale sarebbe obbligato a cambiar nome in Italia viveva…   





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