1.5.20



I FANTASMI

DEL COMPARTO NAUTICO


di Carmelo Fontana *

Abbiamo tentato di spiegare le nostre ragioni in tutti i modi possibili anche attraverso Assonautica e Confindustria nautica, con UCINA non ho contatti, comunque fa parte anch'essa di confindustria. Il decreto sulla fase 2 del 26 aprile come volevasi dimostrare non contempla gli spostamenti fra regioni e non consente l'utilizzo delle imbarcazioni per il diporto, se non a scopo di manutenzione tecnica, ovvero :
in Liguria, Veneto, Friuli, Lazio, è consentito ai cantieri e agli armatori della stessa regione, l'accesso alla barca, ma solo per lavori di manutenzione e solo quelli da realizzarsi in giornata, senza possibilità di navigare per diporto, o di rimanere a dormire per la notte.

Questo è insufficiente, con ampi spazi lasciati alla interpretazione personale degli addetti ai controlli ed inutile. Oltretutto non chiarisce l'esecuzione del lavoro degli addetti di settore. Ad esempio io con codice ateco 30.12 posso realizzare un lavoro ed andarlo a consegnare con la mia targa temporanea. Non mi è chiaro e nessuno sa dirmi se posso uscire fuori dalle acque territoriali, come inquadrare l'equipaggio, come faccio a consegnare fuori regione, come dormire a bordo durante il trasferimento, è chiaro che chi ha emesso il decreto non è mai stato a bordo.
Tengo a sottolineare che le attività legate al mondo della nautica, sono a basso impatto per rischio di contagio, il governo si ostina ad essere legato ai codici ateco, ne scaturisce che per ansia di semplificare situazioni molto complesse, non risolve il problema di intere categorie, più complesse e meno rappresentate anche se muovono grandi interessi economici e di rappresentanza per il made in Italy, riducendo I decreti a estrazioni come per il lotto a chi ha codici ateco più o meno sfigati!
Ritengo che sia giunto il momento di ridare al settore del diporto la possibilità di tornare a lavorare. Facciamo tornare a bordo gli utenti lasciamo le persone andare per mare, non daranno fastidio a nessuno, salvando da crisi certa quasi mezzo milione di persone che già in parte rivedranno qualche soldo in gennaio 2021.

Le precauzioni del caso, come già ribadito più volte, saranno seguite, già normalmente in banchina non esiste assembramento. Tanto meno nei yachting club.

Operatori, continuiamo a parlarne. Manteniamo alta la nostra voce perché di noi parlano troppo poco, ci trattano come fantasmi, però di stagione in barca, molti personaggi ci vanno eccome!
Il nostro fermo segnale, deve arrivare al governo, dobbiamo far capire l'importanza e l'opportunità che deriva dalle nostre richieste.

* Comandante  
   Segretario Assonautica Terracina

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