Greccio, il Presepe
e il senso di appartenenza
di un popolo
Il messaggio della nascita di Gesù
e quello di San Francesco d’Assisi
in un luogo semplice e straordinario
di Anna Beatrice d’Assergi
Il Presepe di Greccio non è solo la tredicesima delle
ventotto scene del ciclo di affreschi di Giotto nella Basilica superiore di
Assisi. È il “primo presepe”, quello di San Francesco, quello da cui trae
ispirazione tutto il mondo cattolico per celebrare anche per immagini la festa
più importante dell’anno: il Natale, la nascita di Gesù. È il Presepe a
ricordarci cos’è il Natale, non una fiera di doni e cibo in tavola, non il
consumismo che si consuma tra lucine colorate e spettacoli, ma l’intima essenza
della religione cristiana, la nascita del Figlio di Dio, venuto sulla terra a
salvare l’umanità. Non si dica che è anacronistico, tutto questo, né che “i tempi
sono cambiati”. I tempi sono cambiati,
certamente, ma la verità storica (e spirituale per chi crede) è una sola.
Nell’era del consumismo è normale che ci sia una corsa ad
allestire la vetrina più bella, a preparare il panettone più buono (e viva
sempre le produzioni artigianali, abbasso la produzione di massa), a fornire il
massimo dei servizi al consumatore: è normale ed è anche giusto, l’economia è
da sempre il motore della società, le famiglie si sostentano con l’economia che
gira e non certo con la reclusione in preghiera e basta.
Tutto giusto e sacrosanto, ci mancherebbe. Ma non
dimentichiamo mai il senso vero delle cose, facciamo sì che il nostro pensiero
sia rivolto prima all’intimo significato di una giornata, di una festa, di un
evento, e poi al resto.
Il Presepe di Greccio è altamente simbolico perché è il
primo. Era il Natale del 1223 quando il Poverello di Assisi scelse proprio
questo piccolo borgo del reatino per realizzare il primo Presepe della storia.
Somigliava molto ai luoghi in cui nacque Nostro Signore, quel piccolo borgo,
povero, semplice, meravigliosamente umano. Fu quel luogo semplice e povero a
potersi onorare della nascita del primo presepe, così come il luogo semplice di
Betlemme aveva avuto il privilegio della nascita di Gesù.
Greccio è luogo sacro, per questo, non c’è dubbio. Dal 1972
la Pro Loco di Greccio rappresenta ancora oggi quell’evento, con la
Rievocazione storica del Presepe di Greccio, per sei sere dal 24 dicembre al 6
gennaio.
Non è un caso che il Pontefice si sia recato di recente
proprio in quel luogo così semplice e speciale. Sarà l’occasione non solo per
tornare a vivere il Natale con lo spirito giusto, ma anche per perpetuare il messaggio
di San Francesco d’Assisi, il Poverello che chiamava “Sorella” anche la Morte.
Nessun commento:
Posta un commento