12.12.19


Marta Cartabia è il nuovo Presidente della Corte Costituzionale
Per la prima volta lo scranno più alto di Palazzo della Consulta 
si tinge di rosa “Spero di fare da apripista”

LA FORZA DELLA DONNA


di Roberto Buonasorte

Già nel pezzo di martedì, facendo riferimento alle reali possibilità che per la prima volta in Italia potrebbe essere eletto un Primo Ministro donna, abbiamo ripercorso la lenta ma inarrestabile maratona che sta portando avanti Giorgia Meloni.



Mercoledì invece abbiamo appreso che la Finlandia ha eletto la Premier più giovane di sempre: Sanna Marin, 34 anni, che si è subito caratterizzata per aver formato una squadra di governo per la maggior parte al femminile.  Proprio mentre andavamo a scoprire il profilo di questa giovane donna - tra l'altro cresciuta in una famiglia "arcobaleno" avendo avuto due mamme - leggevamo che in materia di diritti civili la Finlandia è al quarto posto al mondo mentre l'Italia è al 70mo...



Ieri il prestigioso Time indicava Greta Thunberg, per tutti ormai semplicemente Greta “Persona dell’Anno”. 

E sempre ieri, da noi, Marta Cartabia -  giurista ed accademica - veniva eletta Presidente della Corte Costituzionale.
E' la prima donna ad occupare lo scranno più alto di Palazzo della Consulta e che succede a Giorgio Lattanzi.



Nominata nel settembre del 2011 a Giudice della Corte, la Cartabia si è laureata in giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano, Relatore durante la discussione della sua tesi è Valerio Onida, che poi diverrà anch'egli Presidente della Corte.



Dopo la elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati a presidente del Senato - dunque seconda carica dello Stato - in una perfetta alternanza di genere arriva  una donna (la Cartabia appunto) a ricoprirne la quarta: Mattarella, Casellati, Fico, Cartabia
L'anno che sta per concludersi ha visto anche altre donne andare a ricoprire posti strategici come ad esempio Ursula von der Leyen, divenuta Presidente della Commissione Europea e Cristine Lagarde Presidente della Banca Centrale Europea.

Insomma una vera rivoluzione culturale, iniziata nel nord del Vecchio Continente già nel secolo scorso quando la Baronessa Margaret Thatcher nel maggio del 1979 fu la prima donna a varcare l'ingresso del 10 di Downing Street. 



Ma questo cambiamento - per fortuna, aggiungiamo noi - sta contagiando davvero tutti: una "rivoluzione dolce", potremmo chiamarla,  che parla al femminile, abbraccia i temi dell'ambiente e che vede nei giovani i veri protagonisti del domani.
Facce pulite, studenti universitari, uomini e donne impegnati nel volontariato, ricercatori, amanti della buona musica e di una televisione di livello; di tutto questo ha bisogno anche la politica, per creare un insieme di eccellenze da mettere a sistema come progetto da offrire alle nuove generazioni.
Il tutto, ancor meglio, se tinto sempre più di rosa. 



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