La notizia è di quelle che fanno rabbrividire, la
Città Eterna è preceduta soltanto dalla capitale colombiana Bokotà
ROMA, SECONDA AL MONDO
PER TRAFFICO
Anche Milano nella “top ten", al settimo posto, e
supera Bari Bologna Palermo e addirittura Napoli…
di Roberto Buonasorte
254, tante sono le ore che mediamente il cittadino romano perde
ogni anno nel traffico.
E’ quanto emerge da un’analisi del “Global card scorecard di Inrix
che analizza i trend sulla congestione urbana in quasi 40 Paesi.
Sono numeri spaventosi; Roma è seconda solo alla capitale della
Colombia, Bokotà, che con i suoi 8 milioni di abitanti, di ore nel traffico ne perde ben
272; nella “top ten", se così si può dire, al settimo posto c’è un’altra città
italiana: Milano.
Fa riflettere il fatto che nel nostro Paese – a differenza di
quanto in genere si possa immaginare – la caotica città di Napoli viene dopo
quella di Firenze.
Dublino invece è la terza città al mondo nella classifica di
quelle con una bassa velocità dei veicoli nel centro cittadino con soli 9,5
chilometri percorsi in un’ora, appena il doppio di un pedone.
Naturalmente tutto questo non incide solo sulla qualità della vita
ma anche su questioni di tipo economico, si stima infatti che la congestione
incide per 2291 dollari pro capite per gli abitanti di Boston e 1680 sterline l’anno
per il cittadino londinese.
"C'è un altro
inquinante che riduce la qualità della vita delle persone oltre allo smog,
sono le ore perse nel traffico da ogni cittadino e Roma e Milano sono tra le
città nel mondo con il maggior numero di ore perse per ogni cittadino nel traffico",
spiega il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, commentando i dati.
"La quantità di auto
circolanti in Italia - aggiunge - è
tra le più alte d'Europa e questa è anche una causa dell'emergenza sanitaria
rappresentata dal superamento dei limiti di legge di Pm10 e 2.5 e i sindaci
devono affrontare questo problema contestualmente alla trasformazione delle
città a misura di trasporto pubblico. Il
sindaco Sala e il sindaco Raggi affrontino con determinazione l'emergenza
sanitaria dello smog riducendo drasticamente il traffico
privato nelle città e non affrontino il problema solo quando assistiamo al
superamento dei limiti di legge", conclude Bonelli.
In effetti quella del traffico sta diventando sempre più un’emergenza
nazionale, e non sappiamo se la proposta di calcolare anche il tempo impiegato per
raggiungere il posto di lavoro e ritorno a casa come orario effettivo di servizio
(a patto che si svolgano le mansioni, con computer ecc…) possa incentivare ad
adoperare mezzi pubblici o spostarsi in auto in 4, 5 colleghi sulla stessa
vettura anziché una sola persona per macchina, ma fatto sta che servirebbe almeno a provare ad invertire la tendenza.
Così come il telelavoro; sia in aziende private che nel pubblico
sono moltissime le mansioni che si possono svolgere da casa anziché stare attaccato
al computer tutto il giorno e invadere le arterie sia al mattino che alla sera.
Molte aziende già lo fanno, propongono al dipendente di lavorare
da casa a fronte di una piccola riduzione dello stipendio.
Vi sarebbero molti vantaggi, non solo legati alla riduzione dello
smog, ma anche ad una migliore qualità della vita, per tutti, e ad un notevole
risparmio economico.
Ci si arriverà mai?
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