Da ieri la ricetta italiana più famosa nel mondo, dopo un
lungo percorso, ha ricevuto il sigillo da Bruxelles. Va poi
sottolineato che per molti non è solo un semplice piatto di pasta…
“L’Amatriciana” riconosciuta
anche dall’Unione europea.
La soddisfazione di Pirozzi
anche dall’Unione europea.
La soddisfazione di Pirozzi
Comprensibile la gioia dell'ex Sindaco di Amatrice che ha seguito l’iter
sin dall’inizio, e che ha voluto ringraziare gli ex Ministri Martina e
Centinaio nonché l’eurodeputato Nicola Procaccini
Di Roberto Buonasorte
Dopo un lungo percorso burocratico-amministrativo da ieri,
con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, è stato approvato il “Disciplinare di produzione di una specialità
tradizionale garantita” dal nome “AMATRICIANA
TRADIZIONALE”, così vi è scritto nell'oggetto del testo.
Intendiamoci da subito, per quei cittadini di Amatrice, o che
in quel Comune sono nati, che da anni vedono usare il termine “all’amatriciana”
in modo dispregiativo, questo riconoscimento non serve solo per ufficializzare
il metodo corretto per preparare il piatto, ma anche per porre fine all’uso
distorto – e spesso offensivo – di questo termine.
E’ interessante, scorrendo il testo pubblicato, scoprire come
si è arrivati all’approvazione del disciplinare.
Si chiede ad esempio di descrivere il metodo specifico di
preparazione, il comprensorio da cui trae origine la preparazione, che in
questo caso è quello dei Monti della Laga; il nome che si intende dare, “Amatriciana
tradizionale” è stato quello scelto motivandolo con la secolare tradizione del
piatto che veniva preparato proprio nel comprensorio di Amatrice.
Ed ancora, si chiede di specificare come è ottenuto il
prodotto finale, le caratteristiche organolettiche, il colore, l’aspetto, il
sapore e l’odore.
La provenienza dell’ingrediente più importante – il guanciale
– che deve essere di “tipo amatriciano”, che deve avere una determinata forma e
che deve subire un processo di stagionatura ben determinato; gli ingredienti
consigliati, come il pecorino che deve essere anch’esso del tipo Amatriciano o
in alternativa il Pecorino Romano DOP del Lazio, grattugiato.
Si richiede, sempre al fine del riconoscimento, di descrivere
i principali elementi che attestano il carattere tradizionale del prodotto, e
qui si può leggere come questo piatto veniva preparato dai pastori durante il
periodo estivo della transumanza – che li vedeva lontani da casa anche per 4/5 mesi
– e come, con buoni accorgimenti, il guanciale era un prodotto che poteva
essere conservato molto a lungo. Solo alla fine del 1700 – si legge ancora - nella
ricetta viene introdotto il pomodoro (fino a quel momento infatti era un piatto in bianco, cioè fatto solo con guanciale e pecorino). I Napoletani sono tra i primi in Europa a riconoscere grandi pregi
organolettici del pomodoro e siccome gli Amatriciani, sin dal XIII secolo
ricadevano sotto la giurisdizione del Regno di Napoli, ebbero l’intuizione di
aggiungerlo al piatto rendendolo così più saporito e succolento.
Infine tra le altre curiosità contenute nel provvedimento si
possono leggere riferimenti storici di scrittori e poeti che parlano degli
spaghetti all’Amatriciana, fino al francobollo emesso nel 2008 dalla Repubblica
Italiana dedicato alla "Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana".
In tutto questo non si può non sottolineare la soddisfazione
espressa ieri da Sergio Pirozzi, che sin dal 2014 da Sindaco di Amatrice ha
seguito la pratica, così come non si possono non condividere le sue parole
quando dice “ da oggi stop alle polemiche sull’uso della definizione “all’Amatriciana”,
che diventa ufficialmente sinonimo di tradizione e di qualità”.
Non è passata inosservata poi, sempre nella giornata di ieri, la correttezza di Pirozzi che ha voluto ringraziare i Ministri dell'Agricoltura Martina e Centinaio che si sono interessati al caso come pure, nell'ultima fase, l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini.
Non è passata inosservata poi, sempre nella giornata di ieri, la correttezza di Pirozzi che ha voluto ringraziare i Ministri dell'Agricoltura Martina e Centinaio che si sono interessati al caso come pure, nell'ultima fase, l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini.
Un riconoscimento dunque che sancisce in modo ancor più forte il legame di quella terra con le sue radici, le sue tradizioni fatte di fierezza e sofferenza; che per molti quindi, e va sottolineato, non rappresenta solo un semplice piatto
di pasta, ma molto molto di più.
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