Borghi del Lazio
Labro
Oggi andiamo nel borgo reatino
famoso per i tartufi e la cacciagione,
ma anche per l’incantevole posizione
che domina il lago di Piediluco
di Roberto
Buonasorte
Con i suoi 350 abitanti e quella vista
incantevole sul lago di Piediluco, Labro è un Borgo che va assolutamente visitato.
A poco più di cento chilometri da Roma è arroccato a forma di ventaglio e
situato a circa 600 metri di altitudine. Esso si trova in provincia di Rieti ma in realtà confina con la regione Umbria, tanto che il
sottostante lago risulta essere in provincia di Terni.
E’stato insignito, Labro, addirittura
della prestigiosa Bandiera arancione che è il
marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano, con la seguente motivazione: "Da segnalare il centro storico tipico, raccolto e ben curato, ricco di antiche case e nobili palazzi
ristrutturati. Buona è anche la manutenzione e la pulizia delle strade e la
valorizzazione di spazi verdi e dell’arredo urbano.”
Stando ai racconti leggendari, Labro sarebbe stato fondato nel luogo
dove il signorotto dell'epoca riuscì ad uccidere il suo primo cinghiale in una battuta di caccia, e questo spiegherebbe la
presenza dell'animale nello stemma del comune.
Le sue origini risalgono tra il IX e il X secolo e Aldobrandino de Nobili ne fu il primo Signore investito dal Re d’Italia Ottone nel 956.
La sua posizione strategica fu per molto tempo teatro di scontri per il
controllo del confine tra i domini di Rieti
e Spoleto.
Successivamente appartenne alla città di Rieti, prima di divenire feudo della
famiglia Nobili e successivamente
dei Vitelleschi.
Nel secondo dopoguerra, come tantissimi altri piccoli centri delle aree
interne, anche Labro subisce quello
spopolamento che caratterizza quell’epoca e che mette in serio pericolo la sua sopravvivenza.
Da qui nasce l’iniziativa degli eredi della famiglia Nobili del recupero dell’antico Borgo; un progetto –
curato dall’architetto fiammingo Ivan
Van Mossevelde - che inizia nel 1968 e che finisce con il recupero di tutti
gli edifici e che ancora oggi si possono apprezzare in tutta la loro rara
bellezza.
Il suo affaccio poi, che domina il Lago
di Piediluco, è l’ultima immagine all’interno di una cornice davvero unica.
Il lago di Piediluco, grazie alle particolari
condizioni climatiche e all’assenza di venti, è divenuto, oltre che splendido
luogo turistico, anche campo di allenamento dei più grandi campioni
di canottaggio, tra i quali gli indimenticabili Fratelli Abbagnale,
due ori olimpici e sette volte campioni del mondo.
Tra le prelibatezze che si possono assaporare a tavola segnaliamo la
magnifica carne di cacciagione, il sugo
di cinghiale e l’ottimo tartufo
di cui la zona è davvero ricca.
Non mancano poi intorno a Labro le occasioni di fare dello sport, che oltre
alla pesca sportiva, va dal canottaggio al trekking, dall’equitazione
al kayak sulle rapide del fiume Nera.
Le principali manifestazioni che si organizzano sono a Luglio il “Labro Festival”, ad Agosto “Calici sotto le stelle” e “Labro con gusto e con arte” tra ottobre
e novembre.
Tante buone ragioni, dunque, per raggiungere questo centro davvero
incantevole e posizionato in modo da essere raggiunto non solo da Roma, ma anche dalle vicine Rieti, Terni e Spoleto.
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