25.10.19

Borghi del Lazio
Labro



   
Oggi andiamo nel borgo reatino
famoso per i tartufi e la cacciagione,
ma anche per l’incantevole posizione
che domina il lago di Piediluco


di Roberto Buonasorte

Con i suoi 350 abitanti e quella vista incantevole sul lago di Piediluco, Labro è un Borgo che va assolutamente visitato. A poco più di cento chilometri da Roma è arroccato a forma di ventaglio e situato a circa 600 metri di altitudine. Esso si trova in provincia di Rieti ma in realtà confina con la regione Umbria, tanto che il sottostante lago risulta essere in provincia di Terni.
E’stato insignito, Labro, addirittura della prestigiosa Bandiera arancione che è il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano, con la seguente motivazione: "Da segnalare il centro storico tipico, raccolto e ben curato, ricco di antiche case e nobili palazzi ristrutturati. Buona è anche la manutenzione e la pulizia delle strade e la valorizzazione di spazi verdi e dell’arredo urbano.” 



Stando ai racconti leggendari, Labro sarebbe stato fondato nel luogo dove il signorotto dell'epoca riuscì ad uccidere il suo primo cinghiale in una battuta di caccia, e questo spiegherebbe la presenza dell'animale nello stemma del comune.
Le sue origini risalgono tra il IX e il X secolo e Aldobrandino de Nobili ne fu il primo Signore investito dal Re d’Italia Ottone nel 956.
La sua posizione strategica fu per molto tempo teatro di scontri per il controllo del confine tra i domini di Rieti e Spoleto.
Successivamente appartenne alla città di Rieti, prima di divenire feudo della famiglia Nobili e successivamente dei Vitelleschi.
Nel secondo dopoguerra, come tantissimi altri piccoli centri delle aree interne, anche Labro subisce quello spopolamento che caratterizza quell’epoca e che mette in serio pericolo la sua sopravvivenza.
Da qui nasce l’iniziativa degli eredi della famiglia Nobili del recupero dell’antico Borgo; un progetto – curato dall’architetto fiammingo Ivan Van Mossevelde - che inizia nel 1968 e che finisce con il recupero di tutti gli edifici e che ancora oggi si possono apprezzare in tutta la loro rara bellezza.

Il suo affaccio poi, che domina il Lago di Piediluco, è l’ultima immagine all’interno di una cornice davvero unica.
Il lago di Piediluco, grazie alle particolari condizioni climatiche e all’assenza di venti, è divenuto, oltre che splendido luogo turistico, anche campo di allenamento dei più grandi campioni di canottaggio, tra i quali gli indimenticabili Fratelli Abbagnale, due ori olimpici e sette volte campioni del mondo. 



Tra le prelibatezze che si possono assaporare a tavola segnaliamo la magnifica carne di cacciagione, il sugo di cinghiale e l’ottimo tartufo di cui la zona è davvero ricca.

Non mancano poi intorno a Labro le occasioni di fare dello sport, che oltre alla pesca sportiva, va dal canottaggio al trekking, dall’equitazione al kayak sulle rapide del fiume Nera.
Le principali manifestazioni che si organizzano sono a Luglio il “Labro Festival”, ad Agosto “Calici sotto le stelle” e “Labro con gusto e con arte” tra ottobre e novembre.
Tante buone ragioni, dunque, per raggiungere questo centro davvero incantevole e posizionato in modo da essere raggiunto non solo da Roma, ma anche dalle vicine Rieti, Terni Spoleto.


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