22.10.19



PARLAMENTO,

ECCO IL VERO TAGLIO DA FARE



di Roberto Buonasorte

Allontanate gli elettori dalle urne? Allora si taglino i Parlamentari, ma usando un criterio, non come fatto recentemente che sa più di vendetta, odio, populismo becero.
Dall’aprile del 1948- si tennero allora le prime elezioni dopo la guerra – alle ultime del marzo 2018, registriamo un drastico crollo di votanti; nelle prime vi fu un’affluenza (prendiamo come esempio la Camera dei Deputati che come è noto è maggiormente rappresentativa del corpo elettorale) del 92,23%, nelle ultime il 72,94%.
20% in meno, per non parlare delle percentuali alle regionali o alle europee che nel primo caso (prendendo come esempio la regione Lazio) ha toccato il 66% nel 2018 e alle europee dello scorso maggio appena il 56% degli italiani si è recato alle urne.
Dal 1948 al 1976 l’affluenza alle urne ha oscillato tra il 92 e il 93%, ma dalle elezioni del giugno del 1979 (tranne un paio di casi in leggerissima controtendenza) c’è stata una lenta e inesorabile flessione,
Praticamente gli elettori sono così indignati che per circa un terzo non si riconosce in alcun partito.
Eppure l’offerta è ampia: si va dall’estrema sinistra all’estrema destra passando per i vari partiti e partitini moderati, fino ai populisti…
Non convince più nemmeno il partito antisistema che fino ad un po’ di tempo fa era incarnato dal Movimento 5 Stelle.
Morale: la politica nel suo complesso non riesce ad attrarre gli elettori? Allora si assegnino i Parlamentari in base alla percentuale di elettori che votano.
Esempio, i Deputati da eleggere sono 630, ma se vota l’80% io assegno l’80% di seggi cioè 504; vota il 70? Applico un taglio del 30% e ne assegno 441, e via di questo passo.
Una sorta di premio di produttività, potremmo chiamarlo, se invece gli elettori aumentano.
E’ l’unico modo questo che indurrebbe la politica a comportarsi in modo tale da riconquistare la fiducia dei cittadini e ad avere un comportamento lineare, coerente, onesto e che duri nel tempo.
Altrimenti avremmo sempre e solo le curve, le tifoserie, il proprio orto da difendere.
Per questo non ci convince il taglio appena approvato dal Parlamento, voluto dai grillini più per odio, per mettere una bandierina, tra l’altro assolutamente insensata; zac, via il 30%! E perché proprio il 30 e non il 20 o il 40?
Perché è propaganda, è odio verso tutto quello che c’era prima del loro arrivo, e che sta provocando solo disastri; si pensi all’idea di far votare i sedicenni o l’abolizione del diritto di voto agli anziani.
Ma a quanto pare la luna di miele tra gli italiani e il Movimento 5 Stelle è già finita, e a mollarli sono sia i giovani che gli anziani.
Con la politica tradizionale che ha commesso l’errore madornale di andargli dietro, a questi incapaci.   

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