OGGI
IN CONSIGLIO REGIONALE
SI
DISCUTE LA MOZIONE DI PIROZZI
di Roberto Buonasorte
Verrà discussa e messa in votazione oggi pomeriggio la Mozione che Sergio Pirozzi –Presidente della XII Commissione della Regione Lazio che tratta materie come prevenzione, erosione costiera, protezione civile… - ha depositato presso gli uffici competenti del Consiglio.
Verrà discussa e messa in votazione oggi pomeriggio la Mozione che Sergio Pirozzi –Presidente della XII Commissione della Regione Lazio che tratta materie come prevenzione, erosione costiera, protezione civile… - ha depositato presso gli uffici competenti del Consiglio.
Già
nel dicembre scorso l’ex Sindaco di Amatrice, oggi Responsabile nazionale
“Emergenze e prevenzione grandi rischi” di Fratelli d’Italia, è riuscito a
far approvare, con voto unanime dell’Aula, una legge, la numero 12/2018, dal
titolo molto significativo: “Disposizioni in materia di prevenzione e
riduzione del rischio sismico. Ulteriori disposizioni per la semplificazione e
l’accelerazione degli interventi di ricostruzione delle aree colpite dagli
eventi sismici del 2016 e successivi”. Per la prima volta infatti, ed è l’unica legge in tal senso approvata in
Italia, si interviene con misure di prevenzione e con contributi fino al 30% in
tutti i Comuni a “Rischio sismico 1” che nel Lazio sono 43. Già da qualche
giorno è pubblicato sul BURL (il Bollettino Regionale) il Bando per la
concessione dei contributi ai soggetti proprietari di abitazione principale
ubicati nei Comuni classificati nella zona sismica 1, per la realizzazione di
interventi di adeguamento sismico.
Pirozzi sin dal suo insediamento in
Regione – ma a dire il vero già nei giorni immediatamente successivi alla
tragedia dell’agosto del 2016 – si è sempre battuto per fare cose concrete
affinché il tema della prevenzione entrasse come materia prioritaria
nell’agenda della politica e in quella delle istituzioni.
Approvata la legge nel Lazio, Pirozzi
punta a far approvare anche nelle altre Regioni provvedimenti simili, non solo:
stesso lavoro è stato appena completato affinché il tema della prevenzione
sismica diventi oggetto di provvedimenti anche a livello europeo istituendo un
apposito fondo rivolto soprattutto a quei Paesi come la Grecia, Croazia, Portogallo, Spagna ecc..
che sono quelli maggiormente esposti.
Poi torniamo al dramma della ricostruzione
nel Centro Italia che è pressoché inesistente. E dunque veniamo alla Mozione
Pirozzi di oggi pomeriggio:
Sosteniamo da tempo che se è tutto al palo
lo si deve alle lentezze burocratiche e al fatto che i Governi che si sono
succeduti non hanno voluto dare ascolto a Pirozzi che da tre anni si va
sgolando per far capire che il cratere va differenziato tra i Comuni che hanno
avuto la distruzione e gli altri che hanno subito danni lievi.
Nel primo caso dice Pirozzi – esattamente
come avvenuto per il Ponte Morandi di Genova – va nominato un
Commissario che abbia poteri con deroga e che gli consenta di saltare tutti
quei passaggi fatti di mille ostacoli, e dunque si possa partire con la
ricostruzione in tempi celeri; se invece si continua ad avere un cratere
composto da tutti i Comuni mettendoli insieme senza tenere conto di una reale
scala di priorità, allora significa che non interessa niente a nessuno se a
distanza di tre anni la ricostruzione privata è ferma al 4% e quella pubblica
addirittura all'1%...
Speriamo dunque che oggi, proprio dal
Lazio, arrivi un segnale concreto che possa ridare speranza ai cittadini.
Chi veramente vuole il bene di queste terre
martoriate si deve schierare con Pirozzi nel chiedere agli
azionisti di maggioranza di questo Governo Conte, Zingaretti, Di
Maio, Renzi e Bersani, di cambiare registro,
di nominare un Commissario con poteri in deroga per i Comuni che hanno avuto la
distruzione. E soprattutto basta slogan e passerelle, perché quella gente non
ne può più. Intanto è alle porte il quarto inverno consecutivo e vivere
ad Amatrice, Accumoli, Arquata, Visso, Ussita non
è come vivere a Roma, ai Castelli romani o sulle
rive del litorale, lì arriva la neve e il termometro scende fino a -20°, perché
durante l’anno – come dicono gli anziani da quelle parti – fanno nove mesi di
freddo e tre di fresco…
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