IL POSTO
DELLA RAGGI?
LO OFFRIRANNO
A MARCO DAMILANO
di Roberto Buonasorte
Ne ha fatta di strada Marco Damilano da
quando, giovanissimo, inizia la professione collaborando con il settimanale
di Azione Cattolica “Segno 7”.
Oggi è il Direttore de L’Espresso dopo
esserne stato il vice, e prima ancora semplice giornalista. È stato nominato il
25 ottobre di due anni fa, proprio nel giorno del suo compleanno.
Dunque cattolico, uomo di centro
che guarda a sinistra, tanto da trovarlo negli anni novanta vicino a La
Rete di Leoluca Orlando e Nando Dalla Chiesa.
In quegli anni, siamo alla vigilia
di Tangentopoli, va detto che la voglia di
giustizialismo che iniziava a prendere corpo tra i cittadini riempiva le
piazze, ed era molto apprezzata anche dalla destra, tanto che poi nel
1993 l’allora Movimento Sociale Italiano fece il pieno dei
voti.
Gianfranco Fini perse per poco contro Francesco Rutelli a
Roma, idem per Alessandra Mussolini a Napoli
contro Antonio Bassolino, ma i missini
conquistarono importanti capoluoghi come Latina, Benevento, Chieti.
Ma torniamo a Damilano,
che da qualche anno è diventato anche un noto volto televisivo.
Ospite fisso de La7 di Urbano
Cairo - vedete come diventa sempre più centrale, come abbiamo
avuto modo di scrivere quando abbiamo fatto il suo
“ritratto”, l’editore televisivo e A.d. del Corriere
- Damilano viene anche chiamato a “Piazza Pulita” e
tanti altri talk televisivi, tanto da diventare, come detto,
uno dei volti più noti della politica italiana.
Ha un aspetto ed un modo di fare
che trasmette tranquillità, induce ad ascoltare e a non cambiare canale, anche
se molto duro nei giudizi riesce comunque ad attrarre il telespettatore pur non
inseguendo la moda del momento fatta solo di insulti ed urla.
In un momento di grandi incertezze
e paure, di tutto hanno bisogno gli italiani tranne che di personaggi che
buttano continuamente la benzina sul fuoco.
E può essere
identificato, Damilano, anche come un personaggio un po’ civico.
Ecco, “civico”, la parola
magica che sta al centro del dibattito tra PD e Cinque
Stelle quando si parla di candidature.
Lo si è fatto in Umbria con
la candidatura dell’imprenditore Bianconi, lo si farà – se regge
l’alleanza – in molte altre parti.
E vuoi vedere che chiederanno
proprio al Direttore de L’Espresso di scendere in campo come
Sindaco di Roma al posto di Virginia Raggi?
In fondo civico lo è, cattolico
pure, e andrebbe bene sia al PD che ai grillini.
Il Centrodestra invece, dopo i
disastri combinati dalla Raggi, ha una grande opportunità, ma come
la storia recente ci ha insegnato (vedi le ultime regionali del Lazio) molto
dipenderà dal candidato; perché se sbaglia “cavallo” molti suoi elettori
potrebbero essere indotti a votare il Damilano di turno…
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