16.10.19


IL POSTO DELLA RAGGI?
LO OFFRIRANNO A MARCO DAMILANO



di Roberto Buonasorte

Ne ha fatta di strada Marco Damilano da quando, giovanissimo, inizia la professione collaborando con il settimanale di Azione Cattolica “Segno 7.
Oggi è il Direttore de L’Espresso dopo esserne stato il vice, e prima ancora semplice giornalista. È stato nominato il 25 ottobre di due anni fa, proprio nel giorno del suo compleanno.
Dunque cattolico, uomo di centro che guarda a sinistra, tanto da trovarlo negli anni novanta vicino a La Rete di Leoluca Orlando e Nando Dalla Chiesa.
In quegli anni, siamo alla vigilia di Tangentopoli, va detto che la voglia di giustizialismo che iniziava a prendere corpo tra i cittadini riempiva le piazze, ed era molto apprezzata anche dalla destra, tanto che poi nel 1993 l’allora Movimento Sociale Italiano fece il pieno dei voti.
Gianfranco Fini perse per poco contro Francesco Rutelli a Roma, idem per Alessandra Mussolini a Napoli contro Antonio Bassolino, ma i missini conquistarono importanti capoluoghi come Latina, Benevento, Chieti.
Ma torniamo a Damilano, che da qualche anno è diventato anche un noto volto televisivo.
Ospite fisso de La7 di Urbano Cairo - vedete come diventa sempre più centrale, come abbiamo avuto modo di scrivere quando abbiamo fatto il suo “ritratto”, l’editore televisivo e A.d. del Corriere - Damilano viene anche chiamato a “Piazza Pulita” e tanti altri talk televisivi, tanto da diventare, come detto, uno dei volti più noti della politica italiana.
Ha un aspetto ed un modo di fare che trasmette tranquillità, induce ad ascoltare e a non cambiare canale, anche se molto duro nei giudizi riesce comunque ad attrarre il telespettatore pur non inseguendo la moda del momento fatta solo di insulti ed urla.
In un momento di grandi incertezze e paure, di tutto hanno bisogno gli italiani tranne che di personaggi che buttano continuamente la benzina sul fuoco.
E può essere identificato, Damilano, anche come un personaggio un po’ civico.
Ecco, “civico”, la parola magica che sta al centro del dibattito tra PD e Cinque Stelle quando si parla di candidature.
Lo si è fatto in Umbria con la candidatura dell’imprenditore Bianconi, lo si farà – se regge l’alleanza – in molte altre parti.
E vuoi vedere che chiederanno proprio al Direttore de L’Espresso di scendere in campo come Sindaco di Roma al posto di Virginia Raggi?
In fondo civico lo è, cattolico pure, e andrebbe bene sia al PD che ai grillini.
Il Centrodestra invece, dopo i disastri combinati dalla Raggi, ha una grande opportunità, ma come la storia recente ci ha insegnato (vedi le ultime regionali del Lazio) molto dipenderà dal candidato; perché se sbaglia “cavallo” molti suoi elettori potrebbero essere indotti a votare il Damilano di turno…


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