3.10.19


E’ PANICO NEI PARTITI


Se davvero dovesse passare il taglio dei Parlamentari

sarà una mattanza
Abbiamo provato a fare alcune proiezioni,
ne è uscito un quadro devastante
Molti dovranno dire addio ai sogni di gloria
perché qui non si salvano neppure gli uscenti…



di Roberto Buonasorte

Se davvero dovesse passare il taglio dei Parlamentari sarà una mattanza.
Entro la prima decade di questo mese la Camera dei Deputati dovrà fare l’ultimo passaggio, e se vi sarà il sì dell’aula, dalla prossima Legislatura il Senato verrà ridotto nella sua composizione passando dagli attuali 315 membri (più i famosi “Senatori a vita” nominati dal Capo dello Stato, che sarebbe ora di abolire) ai 200; mentre la Camera dei Deputati passerà da 630 a 400.
In totale si passerà da 945 a 600, 345 componenti (componenti, non poltrone come le definiscono in modo dispregiativo i 5 Stelle) in meno.
Se poi a questa riforma si aggiunge anche l’ennesima modifica della Legge elettorale, dicono di volerla fare applicando il metodo proporzionale, allora ne vedremo delle belle.
Sul proporzionale ci torneremo nei prossimi giorni, cercando di affrontare in modo serio il tema ed esporre i nostri convincimenti anche se controcorrente rispetto alla maggior parte dei politici i quali, attraverso i loro ragionamenti, ci vorrebbero convincere sulle loro tesi utili a garantire stabilità e governabilità, mentre si tratta solo di interessi di parte; ma ci torneremo.
Dunque andiamo a fare due conti in casa dei partiti più rappresentativi ipotizzando di attribuire i seggi in senso proporzionale prendendo come riferimento la media degli ultimi sondaggi a nostra conoscenza.
Ovviamente si tratta di un calcolo grossolano che potrebbe spostare il dato anche se in misura minima.
La botta più grossa la prenderebbe il Movimento 5 Stelle: se ipotizziamo che prenda una percentuale del 20-22% eleggerebbe, tra Camera e Senato, dai 120 ai 130 Parlamentari; sapete quanti ne ha eletti nel marzo dello scorso anno? 323… A furia di fare tagli (ai vitalizi) tagli (alle infrastrutture) arriva il vero taglio (quello dei grillini).


Ma se i grillini piangono Forza Italia non può certo ridere.
Il partito fondato da Silvio Berlusconi lo danno tra il 7 e il 9%, anche qui, ne elessero 166 ne verrebbero rieletti tra i 48 e i 50, ben oltre 100 seggi in meno da offrire ai propri candidati.


Anche il PD di Nicola Zingaretti prederebbe, come si dice a Roma, ‘na bella sveja.
Quelli del Nazareno (dopo l’uscita di Matteo Renzi) tutti i sondaggisti li danno intorno al 20%, decimale più decimale meno, tradotto: da 171 calerebbero a 120, quasi un terzo di parlamentari in meno.


Italia Viva di Renzi, se davvero arrivasse al 4% porterebbe a casa una piccola pattuglia di 20-25 Parlamentari.
LEU manterrebbe i suoi 15-18 seggi.


             
 Il dato più sconcertante però riguarda le forze sovraniste di Lega e Fratelli d’Italia. 


Sia i primi che i secondi infatti, pur raddoppiando praticamente i voti (la Lega passerebbe dal 17,4% del 2018 al 30% di oggi e Fratelli dal 4,3% all’8-9% di oggi) manterrebbero su per giù gli stessi seggi, la Lega eleggerebbe 183 Parlamentari rispetto ai 180 che ha oggi e FDI dai 48 ai 54 rispetto agli attuali 52. E’ un’ingiustizia? In parte si, anche se il dato del 2018 è frutto di una legge elettorale mista (proporzionale-maggioritaria) che fu appositamente studiata con la speranza di non far vincere le elezioni a nessuno, fare l'ennesima "grande coalizione" e non consentire dunque ai 5 Stelle di governare.
Ma poi, come sappiamo, le cose sono andate diversamente, ma questa è un’altra storia…
In attesa del prossimo approfondimento in cui parleremo di legge elettorale registriamo che i partiti, chi per un verso chi per un altro, sono destabilizzati.
E' caos, anzi è panico. 

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