13.9.19


Borghi del Lazio
Marcetelli

Inauguriamo da questa settimana
una nuova rubrica che ogni venerdì ospiterà
un centro da conoscere, vivere, visitare

di Roberto Buonasorte

Da oggi dunque, in prossimità di ogni fine settimana, scriveremo alcuni appunti su un antico borgo della nostra Regione.
Vuole essere, questa iniziativa, un modesto contributo non solo affinché le persone possano riscoprire antiche tradizioni, ma anche uno stimolo magari a visitare scorci incantevoli, vivere qualche ora tornando dietro nei secoli in paesaggi incontaminati dove il tempo sembra davvero fermo chissà da quanti anni.
Questa puntata inaugurale abbiamo voluta dedicarla a Marcetelli (piccolo borgo in provincia di Rieti) per la semplice ragione che trattasi del Comune del Lazio con il minor numero di abitanti, poco meno di ottanta sono le anime che ci vivono stabilmente.
In realtà Marcetelli  fino al 1923 era provincia di Perugia in Umbria, poi passa nel Lazio in provincia di Roma, ma nel 1927, a seguito del riordino delle province e l’istituzione di quella di Rieti, Marcetelli passa sotto di essa.
Oggi, dicevamo, conta meno di ottanta residenti e come quasi tutti i centri interni anche Marcetelli ha subito quello spopolamento che nel corso degli anni ha portato ad una continua emigrazione verso i centri più grandi; nel nostro caso verso Rieti e in misura maggiore verso Roma e i comuni dell’hinterland.
Agli inizi del secolo scorso, eravamo nel 1911, la popolazione era circa dieci volte tanto, da lì poi un inesorabile calo, con picchi più evidenti negli anni sessanta, settanta e ottanta.


L’attuale sindaco è Daniele Raimondi rieletto per la seconda volta, come accade in quasi tutti i centri minori, con una lista civica.
Distante circa novanta chilometri da Roma, si raggiunge percorrendo la A24 Roma – L’Aquila uscendo a Carsoli, per poi raggiungere la nostra meta, oppure con la via Salaria in direzione Rieti.
Quando si raggiunge la nostra meta saremo arrivati a oltre 900 metri di altitudine.
La sera del 5 di gennaio si festeggia “La Pasquarella”, chiamata in questo modo perché rappresenta la prima Pasqua dell’anno, Pasqua Epifania. Durante la sera il rito consiste in una processione che si snoda per le vie del paese dove si eseguono canti beneauguranti alle famiglie del posto che in cambio offrono piatti tradizionali.
Il 18 di maggio poi gli abitanti festeggiano San Venanzio Martire che è il Patrono della comunità, mentre a metà luglio invitiamo a trascorrere qualche ora a Marcetelli quando per l’occasione si organizza la sagra più nota: quella del fungo porcino che è particolarmente pregiato e che attira ogni anno tantissime persone.
Ad agosto sono in molti a partecipare al “Serpentone” che è un sentiero del gusto, per finire, a novembre, con la “Sagra della castagna rossa”.
Tanti buoni motivi insomma per visitare questo borgo antico che, tra l’altro, offre la possibilità di vivere l’impianto medioevale del suo centro storico, la chiesa di San Venanzio Martire, quella di Santa Maria in Villa eretta nell’XI secolo si trova nella punta più estrema del comune a mille metri di altitudine e dove sono conservati affreschi di valori, tra le curiosità si segnala la chiesa di San Rocco che venne costruita per curare gli appestati che vennero colpiti nel 1656.
Tra i valori ambientali si segnalano la Riserva naturale del Monte Navegna e la magnifica Valle del Salto.
Tra gli sport più praticati vi sono la pesca, il trekking, le passeggiate a cavallo e persino lo sci nautico che può essere praticato presso il vicino lago del Salto che negli ultimi anni ha ospitato prestigiose gare nazionali.
Un posto Marcetelli, per concludere, che offre bellezze straordinarie e per tutti i gusti: dal bambino all’anziano, dallo sportivo all’amante del buon cibo.



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