Borghi del Lazio
Marcetelli
Inauguriamo da questa settimana
una nuova rubrica che ogni venerdì
ospiterà
un centro da conoscere, vivere,
visitare
di
Roberto Buonasorte
Da
oggi dunque, in prossimità di ogni fine settimana, scriveremo alcuni appunti su
un antico borgo della nostra
Regione.
Vuole
essere, questa iniziativa, un modesto contributo non solo affinché le persone
possano riscoprire antiche tradizioni,
ma anche uno stimolo magari a visitare scorci incantevoli, vivere qualche ora
tornando dietro nei secoli in paesaggi incontaminati dove il tempo sembra
davvero fermo chissà da quanti anni.
Questa
puntata inaugurale abbiamo voluta dedicarla a Marcetelli (piccolo borgo in provincia di Rieti) per la semplice ragione che trattasi del Comune del Lazio con il minor numero di abitanti,
poco meno di ottanta sono le anime che ci vivono stabilmente.
In
realtà Marcetelli fino al 1923 era
provincia di Perugia in Umbria,
poi passa nel Lazio in provincia di Roma, ma nel 1927, a seguito del
riordino delle province e l’istituzione di quella di Rieti, Marcetelli passa sotto di essa.
Oggi,
dicevamo, conta meno di ottanta residenti e come quasi tutti i centri interni
anche Marcetelli ha subito quello spopolamento che nel corso degli anni ha portato
ad una continua emigrazione verso i centri più grandi; nel nostro caso verso
Rieti e in misura maggiore verso Roma
e i comuni dell’hinterland.
Agli
inizi del secolo scorso, eravamo nel 1911, la popolazione era circa dieci volte
tanto, da lì poi un inesorabile calo, con picchi più evidenti negli anni
sessanta, settanta e ottanta.
L’attuale
sindaco è Daniele Raimondi rieletto
per la seconda volta, come accade in quasi tutti i centri minori, con una lista
civica.
Distante
circa novanta chilometri da Roma, si raggiunge percorrendo la A24 Roma – L’Aquila
uscendo a Carsoli, per poi raggiungere la nostra meta, oppure con la via
Salaria in direzione Rieti.
Quando
si raggiunge la nostra meta saremo arrivati a oltre 900 metri di altitudine.
La
sera del 5 di gennaio si festeggia “La
Pasquarella”, chiamata in questo modo perché rappresenta la prima Pasqua
dell’anno, Pasqua Epifania. Durante la
sera il rito consiste in una processione che si snoda per le vie del paese dove
si eseguono canti beneauguranti alle famiglie del posto che in cambio offrono
piatti tradizionali.
Il 18 di maggio poi
gli abitanti festeggiano San Venanzio Martire
che è il Patrono della comunità, mentre a metà luglio invitiamo a trascorrere
qualche ora a Marcetelli quando per l’occasione si organizza la sagra più nota:
quella del fungo porcino che è
particolarmente pregiato e che attira ogni anno tantissime persone.
Ad
agosto sono in molti a partecipare
al “Serpentone” che è un sentiero
del gusto, per finire, a novembre,
con la “Sagra della castagna rossa”.
Tanti
buoni motivi insomma per visitare questo borgo antico che, tra l’altro, offre
la possibilità di vivere l’impianto medioevale del suo centro storico, la
chiesa di San Venanzio Martire, quella di Santa
Maria in Villa eretta nell’XI secolo si trova nella punta più estrema del
comune a mille metri di altitudine e dove sono conservati affreschi di valori,
tra le curiosità si segnala la chiesa di San
Rocco che venne costruita per curare gli appestati che vennero colpiti
nel 1656.
Tra
i valori ambientali si segnalano la Riserva
naturale del Monte Navegna e la magnifica Valle del Salto.
Tra
gli sport più praticati vi sono la pesca,
il trekking, le passeggiate a
cavallo e persino lo sci nautico che
può essere praticato presso il vicino lago
del Salto che negli ultimi anni ha ospitato prestigiose gare nazionali.
Un
posto Marcetelli, per concludere, che offre bellezze straordinarie e per tutti
i gusti: dal bambino all’anziano, dallo sportivo all’amante del buon cibo.
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