9.9.19


ARRENDETEVI,
SIETE 
CIRCONDATI!



Proprio come un quarto di secolo fa, la destra politica
chiama a raccolta  gli Italiani per protestare
contro l’inciucio PD - Movimento Cinque Stelle
Assieme agli amici dello “Scarpone” di Sergio Pirozzi
saremo presenti stamane alle 10,30 a Montecitorio


di Roberto Buonasorte

E brava Giorgia Meloni.
Con la consueta capacità e tempestività – tipica di chi non è cresciuto all'ombra del cerchio magico, ma facendosi il mazzo in sezione – Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia oggi saranno centrali nel dibattito politico italiano.
Certo, ha fatto un po’ sorridere ascoltare il servizio del Tg1 di ieri delle 13.30 quando, annunciando la manifestazione di oggi, il cronista ha detto che era “organizzata da Salvini e alla quale avrebbe partecipato anche la Meloni…”.
Ma non fa niente.
Esattamente come un quarto di secolo fa dunque - era l’aprile del 1993 e si era in piena bufera giudiziaria per via di “Tangentopoli”, quando l’organizzazione giovanile del partito, il Fronte della Gioventù, organizzò una protesta a Montecitorio durante il voto della Camera per l’autorizzazione all’arresto dell’onorevole Craxi - si torna in piazza, piazza Montecitorio.
Stamane non si protesterà contro l’ennesimo fatto di cronaca o di ruberie varie, si manifesterà per condannare un reato ben più grave: il furto di esercitare un libero voto, l’impossibilità di mandare a casa – per via democratica – un governo e un Premier eletti da nessuno.
Si tratterà di prepararsi, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, ad una lunga traversata nel deserto, e se saremo bravi lo faremo tutti insieme, senza gelosie o ultimatum e veti.
Se Giorgia Meloni ha saputo dare una svolta al partito, questo è stato possibile perché ella si è lasciata alle spalle le “guerre” di corrente, ha fatto spallucce quando qualcuno voleva imporle dei veti, ha saputo aprire il partito a tutti evitando abilmente gli ostacoli che qualche vecchio trombone aveva tentato di disseminare sul percorso del rinnovamento.
Sarà una grande piazza quella di stamane, che nulla a che vedere con la “Piazza grande” – dal nome della sua corrente – che Nicola Zingaretti ha messo in campo per le sue primarie.
Bel personaggio, questo Zingaretti, che andrebbe studiato, come esempio di contraddizione perenne, da sociologi e psicologi.
Ma anche da psichiatri…
Si dichiara antifascista, Zingaretti, ma quando va sotto in aula non disprezza i voti dei “fascisti”: quello di Cavallari (eletto grazie ai voti della Lega, e già assessore della giunta Alemanno), e quello di Cangemi (addirittura fondatore e dirigente della Fiamma Tricolore di Pino Rauti) che siglano con Zinga il “Patto d’aula”.
Patto d’aula ideato da Mauro Buschini, attuale Presidente del Consiglio regionale, ma che alle primarie del PD umiliò Zingaretti (che sosteneva Orlando) facendo prendere a Matteo Renzi, nella sua Ciociaria, oltre il 90%. Questo è Nicola Zingaretti!
Contro questi cialtroni, cara Gorgia, siamo chiamati a lottare.
Lo dovremo fare nelle piazze, ma anche e soprattutto in Parlamento; tra le categorie produttive, nelle aule universitarie, nei mercati rionali…
Giorgia Meloni potrà diventare la nuova ed incontrastata leader del centrodestra perché saprà essere autentica interprete di quel sentimento popolare ed interclassista ampiamente diffuso nel Paese.


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