TOC TOC,
C'E' IL GARANTE?
C'E' IL GARANTE?
Basta con le decine di telefonate che ci infastidiscono
ad ogni ora del giorno
Pretendiamo rispetto, e chi dovrebbe
tutelare le nostre vite
qualche norma potrebbe vararla
dI Roberto Buonasorte
“Pronto
buongiorno, parlo con il signor Rossi? Sono Claudia chiamo dall’Italia per
conto di Tim, posso farle alcune dom..” La interrompe il signore dall’altro
capo del telefono che dice a bassa voce “mi scusi, sto andando ad un
funerale…”.
“Pronto
buongiorno, parlo con la signora Bianchi? Sono Franco e chiamo per conto della
Vodafone, posso chiederle” e la signora “Per favore! E’ la terza chiamata oggi,
ho anche il bambino che piange!”.
“Pronto
buongiorno chiamiamo per proporre la macchina per fare l’acqua minerale…”.
Chi tra
noi non ha perso la pazienza almeno una volta per essere stato stalkerizzato
ricevendo continue chiamate che proponevano abbonamenti, vendite, riffe, e chi
più ne ha più ne metta?
Ora, se
a “massacrarti” è l’amico, il corteggiatore che ha perso la testa, o quei
politici ai quali (e ce ne sono molti) se gli togli la connessione
impazzirebbero, ci può anche stare; nei primi due casi basta “bloccarli”,
nell’ultimo converrebbe contattare i familiari per farli curare (perché in
fondo è di una malattia che si tratta).
Ma nei
casi dei gestori telefonici, o di qualsiasi altra azienda, questo proprio non
va.
Violentano la tua privacy - che non è
riferita solo ai momenti di intimità - magari mentre stai parlando con tuo
figlio di un problema che va affrontato in un certo modo; oppure mentre sei a
pranzo o lo stai preparando (perché pure a quell’ora ti devono infastidire)
insomma l’uomo o la donna del call center potrebbe essere in agguato in
qualsiasi momento…
E ci chiediamo, è civile tutto ciò?
Potrebbero obiettare: e mica sei obbligato a rispondere; certo, ma se arriva da un numero che non è nella mia rubrica che ne so io chi è che chiama dall’altra parte?
E ci chiediamo, è civile tutto ciò?
Potrebbero obiettare: e mica sei obbligato a rispondere; certo, ma se arriva da un numero che non è nella mia rubrica che ne so io chi è che chiama dall’altra parte?
Certo potrebbe essere lo stalker ma
anche tuo figlio che chiama dal cellulare dell’amico per il semplice fatto che
ha finito il credito...
Insomma, siamo fottuti, costretti – nel
dubbio – a rispondere (e farci venire il mal di fegato) con il rischio di
rispondere a malo modo all’operatore o all’operatrice che, va detto, non
c’entra nulla; sta lì solo per guadagnarsi lo stipendio…
E allora ci appelliamo al signor Garante,
quello deputato alla privacy.
Antonello Soro Presidente dell’Autorità
per la protezione dei dati personali
Signor “Garante”, lo diciamo con rispetto, Le pare giusto tutto
ciò? E fino a quando saremo costretti a subire tanta invasione nelle nostre
vite?
Perché, ad esempio, nelle graduatorie dei concorsi pubblici i nomi sono nascosti, offuscati,
criptati, dietro dei numeri di matricola e il povero cittadino invece può
essere turbato ad ogni ora del dì?
Non sarebbe più giusto, signor Garante,
ad esempio, diramare una direttiva con la quale imporre, a chiunque volesse
fare attività promozionale, di inviare preventivamente, al mattino, un
messaggino sms agli interessati del tipo: “Buongiorno, in giornata riceverà, da
questo numero, una chiamata per informarla sulle nuove offerte della nostra
azienda…”.
Quando riceverò il messaggio da quel
numero sarò io a decidere se rispondere o meno, se può interessare o no
l’offerta che vogliono propormi.
Ma soprattutto saprò con certezza che
quel numero che chiama, e che non ho nella mia rubrica, non è dell’amico di mio
figlio il quale potrebbe aver esaurito il credito telefonico e mi chiama perché ha bisogno d'aiuto…
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