26.9.19

TOC TOC,
C'E' IL GARANTE?



Basta con le decine di telefonate che ci infastidiscono
ad ogni ora del giorno
Pretendiamo rispetto, e chi dovrebbe 
tutelare le nostre vite
qualche norma potrebbe vararla



 dI Roberto Buonasorte

“Pronto buongiorno, parlo con il signor Rossi? Sono Claudia chiamo dall’Italia per conto di Tim, posso farle alcune dom..” La interrompe il signore dall’altro capo del telefono che dice a bassa voce “mi scusi, sto andando ad un funerale…”.
“Pronto buongiorno, parlo con la signora Bianchi? Sono Franco e chiamo per conto della Vodafone, posso chiederle” e la signora “Per favore! E’ la terza chiamata oggi, ho anche il bambino che piange!”.
“Pronto buongiorno chiamiamo per proporre la macchina per fare l’acqua minerale…”.
Chi tra noi non ha perso la pazienza almeno una volta per essere stato stalkerizzato ricevendo continue chiamate che proponevano abbonamenti, vendite, riffe, e chi più ne ha più ne metta?
Ora, se a “massacrarti” è l’amico, il corteggiatore che ha perso la testa, o quei politici ai quali (e ce ne sono molti) se gli togli la connessione impazzirebbero, ci può anche stare; nei primi due casi basta “bloccarli”, nell’ultimo converrebbe contattare i familiari per farli curare (perché in fondo è di una malattia che si tratta).
Ma nei casi dei gestori telefonici, o di qualsiasi altra azienda, questo proprio non va.
Violentano la tua privacy - che non è riferita solo ai momenti di intimità - magari mentre stai parlando con tuo figlio di un problema che va affrontato in un certo modo; oppure mentre sei a pranzo o lo stai preparando (perché pure a quell’ora ti devono infastidire) insomma l’uomo o la donna del call center potrebbe essere in agguato in qualsiasi momento…
E ci chiediamo, è civile tutto ciò?
Potrebbero obiettare: e mica sei obbligato a rispondere; certo, ma se arriva da un numero che non è nella mia rubrica che ne so io chi è che chiama dall’altra parte?
Certo potrebbe essere lo stalker ma anche tuo figlio che chiama dal cellulare dell’amico per il semplice fatto che ha finito il credito...
Insomma, siamo fottuti, costretti – nel dubbio – a rispondere (e farci venire il mal di fegato) con il rischio di rispondere a malo modo all’operatore o all’operatrice che, va detto, non c’entra nulla; sta lì solo per guadagnarsi lo stipendio…
E allora ci appelliamo al signor Garante, quello deputato alla privacy.



Antonello Soro Presidente dell’Autorità per la protezione dei dati personali
Signor “Garante”, lo diciamo con rispetto, Le pare giusto tutto ciò? E fino a quando saremo costretti a subire tanta invasione nelle nostre vite?
Perché, ad esempio, nelle graduatorie dei concorsi pubblici i nomi sono nascosti, offuscati, criptati, dietro dei numeri di matricola e il povero cittadino invece può essere turbato ad ogni ora del dì?
Non sarebbe più giusto, signor Garante, ad esempio, diramare una direttiva con la quale imporre, a chiunque volesse fare attività promozionale, di inviare preventivamente, al mattino, un messaggino sms agli interessati del tipo: “Buongiorno, in giornata riceverà, da questo numero, una chiamata per informarla sulle nuove offerte della nostra azienda…”.
Quando riceverò il messaggio da quel numero sarò io a decidere se rispondere o meno, se può interessare o no l’offerta che vogliono propormi.
Ma soprattutto saprò con certezza che quel numero che chiama, e che non ho nella mia rubrica, non è dell’amico di mio figlio il quale potrebbe aver esaurito il credito telefonico e mi chiama perché ha bisogno d'aiuto… 


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