5.9.19


GIURANO…


Presteranno giuramento stamane i Ministri del Conte bis
Tra vecchie conoscenze e new entry si darà vita
alla più grande operazione di trasformismo  politico della storia recente
Le opposizioni però non invochino solo la piazza, che pur va convocata,
ma prepari un’opposizione credibile in vista del 2023

di Roberto Buonasorte

Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”.
Leggendo questa frase, sotto lo sguardo austero del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, stamane uno ad uno i Ministri designati da Giuseppe Conte presteranno giuramento al Quirinale.
Molti lo faranno emozionandosi non poco, visto l’alto ufficio che andranno a rappresentare, altri come Dario Franceschini, lo sarà perché ancora non crede ai suoi
occhi se solo ricorda come era ridotto prima del fatidico otto di agosto…
Ma tant’è…
Non giurerà Andrea Orlando, nonostante Zingaretti gli avesse offerto un ministero molto importante ma lui, l’ex Guardasigilli, con onestà e coerenza non comune ha declinato.
“Occorre un ricambio generazionale, e io sono più utile al partito dove c’è tanto da fare anziché andare al Governo” ha fatto sapere alla stampa apparendo come un marziano. Chapeau!
Dovrebbe giurare Matteo Salvini ma leggendo un’altra formula: “consapevole della responsabilità morale… mi impegno a dire tutta la verità…” perché ancora non capiamo cosa gli sia passato per la testa quando in pieno agosto, a Camere chiuse, ha deciso di aprire la crisi più pazza del mondo…
Poi andranno a chiedere la fiducia in  Parlamento,  prima alla Camera, lunedì alle undici dove tra l’altro Giorgia Meloni in contemporanea ha organizzato una mobilitazione di protesta contro “Il patto della poltrona”, successivamente al Senato.
Salvini, la protesta, la farà un mese e mezzo dopo…
Poi ci sarà la "Cerimonia della Campanella" dove Giuseppi (si perché ce ne sono due, di Giuseppe) con un'operazione alla Mago Silvan farà sparire la campanella dalla mano destra e la farà riapparire in quella sinistra...
Finita la farsa e ottenuta la fiducia, la maggioranza andrà avanti come un treno e il centrodestra dovrebbe organizzarsi per preparare un’opposizione – non solo urlata – efficace e credibile.
Per il resto non illudiamoci ragazzi, questi se hanno trovato la quadra per partire, non cadranno tra sei mesi e neppure tra un anno; adotteranno il taglio dei parlamentari e approveranno anche una nuova legge elettorale in senso proporzionale, e sarà sempre questo Parlamento ad eleggere nel 2022 il nuovo Presidente della Repubblica.
Per questo, avendo davanti altri quattro anni, si deve lavorare ad una strategia a medio termine, mettere in campo proposte sensate e credibili, preparare una classe dirigente rinnovata e competente, perché l’Italia del 2023 non sarà quella di oggi.
E crediamo di poter dire che Giorgia Meloni sia tra i pochi leader ad averlo capito.



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