29.9.19



I Primi d’Italia,

la cultura di un popolo




di Anna Beatrice d’Assergi

“Ancora una volta ci siamo superati. La mostra Leonardo tra I Primi d’Italia è cominciata in grande stile e continuerà fino al 27 ottobre, per permettere a tutti di venire a vederla. I nostri Villaggi si stanno confermando vincenti: gnocchi, polenta, primi di mare, pici, stringozzi & co., amatriciana, gluten free, carbonara, primi della tradizione, pasta fresca e ripiena, tartufo, riso e tortello mantovano, tipicità locali, tipicità romane, cous cous, Confartigianato e lo spettacolare villaggio di Pasta Fabbri e del MotoMondiale con le moto di Valentino Rossi eCal Crutchlow”.

Sono parole di Aldo Amoni, Presidente di Epta Confcommercio Umbria, a poche ore dalla giornata conclusiva del Festival Nazionale dei Primi Piatti, arrivato alla XXI edizione. 
Appuntamento oggi a Foligno con una serie di eventi, tutti legati ai primi piatti, che costituiscono un vero e proprio tesoro storico-culturale del Belpaese.
Il cibo: oggi è qualcosa che va di moda, canali tematici sono dedicati ai temi del gusto, trasmissioni televisive ispirate ai temi culinari accompagnano le famiglie italiane e non solo, c’è un mondo immenso a ruotare intorno a tematiche di questo tipo. E meno male. La pizza napoletana, non a caso, è patrimonio Unesco
Non è solo “mangiare”, il cibo è cultura sopraffina, è storia dei popoli, e l’Italia in questo è imbattibile. Ogni piccolo borgo possiede le sue ricette tipiche, le sfumature nella realizzazione di un piatto sono preziosità imprescindibili per chi lavora in cucina, a prescindere se si tratti della cucina di un ristorante o di quella di casa propria. C’è un profondo legame tra le persone e i piatti, nei borghi rurali soprattutto, ma non solo, le ricette sono ancora oggi custodite gelosamente dalle famiglie e tramandate di generazione in generazione. “Nonna lo faceva così”, è un classico. Ed è qualcosa di prezioso, perché racconta le abitudini dei popoli, la loro cultura, il loro modo di vivere. Le persone si identificano nei piatti, nei cibi, nei sapori. Basti pensare all’Amatriciana, alla Carbonara, ai cappelletti in brodo, ma anche al Barolo, al Sangiovese, al Trebbiano. Un popolo e il suo cibo, legame indissolubile. Per questo nascono i De.Co., i prodotti cioè a denominazione “comunale”. I Comuni, questi ottomila piccoli tesori d’Italia, sono i veri detentori della cultura più antica dello Stivale. E quindi Foligno, e I Primi d’Italia. Ventuno anni di buon cibo e di raffinata, squisita cultura tutta italiana. Non c’è “fast food” che tenga. 
  

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