Vecchia canaglia!
di Roberto Buonasorte
Già dalle dimissioni di Roberto Giachetti dalla Direzione del
PD avvenute due giorni
fa, agli osservatori più attenti
certamente non sarà sfuggito che si trattava solo di un anticipo rispetto a ciò che sarebbe
successo di lì a poche ore.
Ieri, con l’intervista rilasciata in
esclusiva a Repubblica, Matteo Renzi
ha annunciato la nascita, già in settimana, di
Gruppi autonomi sia alla Camera che al Senato.
Per il Governo è un problema anzi, per
dirla alla Franceschini, è un grosso
problema.
Con un colpo a sorpresa Renzi ha sparigliato: fregato Giuseppe Conte, indebolito Nicola Zingaretti e neutralizzato Luigi Di Maio; si è ripreso la scena -
diventando centrale nel dibattito politico -
aumentato il potere contrattuale, ed è riuscito a ridurre (anche per
l’atteggiamento dell’altro Matteo) lo scontro solo a loro due, Renzi e Salvini appunto, che se le stanno dando di santa ragione.
Se togliamo la Meloni, che un suo
spazio se lo è creato, anche se lentamente, ma con basi ben solide, il resto dei
protagonisti sembrano dei nani, comprimari, irrilevanti…
Dopo lo strappo di Renzi nella
sinistra, da ieri mattina di buon‘ora, è stato un susseguirsi di insulti e
applausi, sconfessioni ed incoraggiamenti, prese di distanza ed espressioni di solidarietà.
Qualche esempio per rendere l'idea del
clima: Ileana Argentin, già Deputata
Dem “Finalmente una buona notizia, Renzi
se ne va”.
Massimo Cacciari, già Sindaco di Venezia “Renzi ha fatto
benissimo, allargherà il consenso al centro”. Pasquale Laurito (Velina Rossa) canta vittoria e si spinge persino a dire
che “Chiarito l’equivoco, ora D’Alema e Bersani
possono anche tornare nel PD”.
In 44 giorni è cambiato il mondo.
Già, solo 44 giorni: era infatti il 5 agosto scorso quando veniva
votata la fiducia al Decreto sicurezza bis al quale tanto
teneva Salvini, tre giorni dopo lo stesso Salvini apriva la crisi presentando una
mozione di sfiducia, Conte va al Quirinale e si dimette, dopo il dibattito Salvini
ritira la mozione, iniziano le consultazioni, PD e Cinque Stelle trovano l’intesa e con il placet dei renziani
il 10 settembre parte il Conte due.
Appena una settimana, e quella vecchia
canaglia di Matteo Renzi ti rovescia il tavolo come abbiamo qui raccontato.
Ora tutti sono in trepidazione per
capire innanzitutto quanti parlamentari seguiranno Renzi, anche se a nostro
avviso – osservando la spregiudicatezza con cui si è mosso – molti li lascerà nel PD
in modo da condizionare il Governo con i Gruppi autonomi, e il PD con quelli che
lascerà in pegno nel gruppo del PD stesso…
Poi ci sarà la Leopolda del 27 ottobre, dove si materializzerà la creatura
renziana, il partito, anche se ha già annunciato
che la parola “partito" non ci sarà, e nascerà "Italia Viva” (do you remember, Veltroni?) che Renzi
vuole spostare al centro.
Vedremo…
Noi il prossimo fine settimana invece
ci gustiamo “Atreju 2019” con tante novità in programma e con Giorgia Meloni
impegnata sia sul fronte interno per favorire l’allargamento del Movimento ad
altre esperienze, che sul fronte internazionale dove è riuscita a ritagliarsi
un ruolo importante all’interno della Famiglia dei “Conservatori Europei”.
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