18.9.19


Vecchia canaglia!


di Roberto Buonasorte

Già dalle dimissioni di Roberto Giachetti dalla Direzione del PD avvenute due giorni
fa, agli osservatori più attenti certamente non sarà sfuggito che si trattava solo di un anticipo rispetto a ciò che sarebbe successo di lì a poche ore.
Ieri, con l’intervista rilasciata in esclusiva a Repubblica, Matteo Renzi ha annunciato la nascita, già in settimana, di Gruppi autonomi sia alla Camera che al Senato.
Per il Governo è un problema anzi, per dirla alla Franceschini, è un grosso problema.
Con un colpo a sorpresa Renzi ha sparigliato: fregato Giuseppe Conte, indebolito Nicola Zingaretti e neutralizzato Luigi Di Maio; si è ripreso la scena - diventando centrale nel dibattito politico - aumentato il potere contrattuale, ed è riuscito a ridurre (anche per l’atteggiamento dell’altro Matteo) lo scontro solo a loro due, Renzi e Salvini appunto, che se le stanno dando di santa ragione.
Se togliamo la Meloni, che un suo spazio se lo è creato, anche se  lentamente, ma con basi ben solide, il resto dei protagonisti sembrano dei nani, comprimari, irrilevanti…
Dopo lo strappo di Renzi nella sinistra, da ieri mattina di buon‘ora, è stato un susseguirsi di insulti e applausi, sconfessioni ed incoraggiamenti, prese di distanza ed espressioni di solidarietà.
Qualche esempio per rendere l'idea del clima: Ileana Argentin, già Deputata Dem “Finalmente una buona notizia, Renzi se ne va”.
Massimo Cacciari, già Sindaco di Venezia “Renzi ha fatto benissimo, allargherà il consenso al centro”. Pasquale Laurito (Velina Rossa) canta vittoria e si spinge persino a dire che “Chiarito l’equivoco, ora D’Alema e Bersani possono anche tornare nel PD”.
In 44 giorni è cambiato il mondo.
Già, solo 44 giorni:  era infatti il 5 agosto scorso quando veniva votata la fiducia al Decreto sicurezza bis al quale tanto teneva Salvini, tre giorni dopo lo stesso Salvini apriva la crisi presentando una mozione di sfiducia, Conte va al Quirinale e si  dimette, dopo il dibattito Salvini ritira la mozione, iniziano le consultazioni, PDCinque Stelle trovano l’intesa e con il placet dei renziani il 10 settembre parte il Conte due.
Appena una settimana, e quella vecchia canaglia di Matteo Renzi ti rovescia il tavolo come abbiamo qui raccontato.
Ora tutti sono in trepidazione per capire innanzitutto quanti parlamentari seguiranno Renzi, anche se a nostro avviso – osservando la spregiudicatezza con cui si è mosso – molti li lascerà nel PD in modo da condizionare il Governo con i Gruppi autonomi, e il PD con quelli che lascerà in pegno nel gruppo del PD stesso…
Poi ci sarà la Leopolda del 27 ottobre, dove si materializzerà la creatura renziana, il partito, anche se ha già annunciato che la parola “partito" non ci sarà, e nascerà "Italia Viva” (do you remember, Veltroni?) che Renzi vuole spostare al centro.
Vedremo…
Noi il prossimo fine settimana invece ci gustiamo “Atreju 2019” con tante novità in programma e con Giorgia Meloni impegnata sia sul fronte interno per favorire l’allargamento del Movimento ad altre esperienze, che sul fronte internazionale dove è riuscita a ritagliarsi un ruolo importante all’interno della Famiglia dei “Conservatori Europei”.

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