13.8.19

CIRCO ITALIA





Oggi alle 18 si riunirà il Senato per votare 
il calendario d’Aula
Manovratori in campo per evitare le urne, 
e questo è davvero vergognoso
Gli Italiani non meritano l’ennesimo ribaltone, 
abbiamo già dato…

di Roberto Buonasorte

In un tendone da circo dovrebbero riunirsi, questi “Signori” che stanno manovrando in queste ore.
Lì dove di solito recitano trasformisti, maschere, equilibristi; perché questo sembrano. Il timore delle urne probabilmente dipende dal fatto che molti di loro sono consapevoli che a Palazzo Madama o a Montecitorio, luoghi dove hanno legiferato i Padri della Patria, da De Gasperi a Moro, da Berlinguer ad Almirante, sarà difficile tornare, per loro.
L’Italia ha visto persone come Pierferdinando Casini entrare in Parlamento nel 1983 (non c’è un errore di battitura amici miei, sono davvero 36 anni che bazzica tra Camera
e Senato): aveva 28 anni, Pier, quando vi ha fatto ingresso la prima volta, non ne è più uscito… l’Italia oggi è cambiata, ha voglia di rinnovamento, è stanca di vedere personaggi come lui invecchiare là dentro e davanti alle telecamere, con gli stessi toni compassati e falsi, le stesse frasi, lo stesso atteggiamento. Vale per tanti volti ormai marmorizzati tra le sedie del Parlamento, tipo Bruno Tabacci, la De Petris, Bonino; ma anche Grasso, la Lorenzin, che pure vi hanno fatto ingresso più di recente, chi li rivoterebbe, oggi?
Sempre per rimanere nel campo del circo dunque, da oggi entrano in scena i prestigiatori e gli illusionisti.
Si sentono i salvatori della Patria (termine che riscoprono solo adesso, il che è davvero curioso), si atteggiano a quelli deputati a “fermare il barbaro che ci sta isolando in Europa”, e nel frattempo fanno i conti con i numeri a disposizione per evitare di fare gli scatoloni.
159: tanti sarebbero i Senatori pronti a sbarrare la strada alle elezioni subito; aderirebbero al fronte del “no alle urne” i 5 Stelle, il PD, quei quattro gatti di LEU e qualche “responsabile” che in questi casi non manca mai.
Oggi alle 18 dunque, quest’asse voterà per rivedersi il 20 agosto, ma non per votare sulla mozione di sfiducia a Conte, ma per ascoltare le sue comunicazioni, successivamente – chiedono sempre quelli dell’armata Brancaleone – si voterà la mozione di sfiducia al Ministro Salvini, e solo dopo (giusto il tempo di trovare altri 4/5 disperati) si passerà a Conte.
E mentre salirà altissima la tensione e l’indignazione popolare, gli altri, quelli del circo invece, sperano che a salire sia lo spread, crolli la borsa, si moltiplichino gli appelli (dal Papa in giù) alla responsabilità, appunto.
L’appuntamento con il volere popolare sarebbe solo rimandato, esperienze fallimentari e contro natura alla Mario Monti ne abbiamo già viste e ci fu, all’epoca,   un popolo poco reattivo.
Si permise tutto a Giorgio Napolitano, persino di nominare il giorno prima Monti Senatore a vita e quello successivo affidargli l'incarico di formare il nuovo Governo e diventare Presidente del Consiglio ma c’era, all’epoca, un leader del centrodestra azzoppato dalle inchieste giudiziarie, un ex alleato, Gianfranco Fini, da poco uscito dalla coalizione, e i soliti centristi sempre pronti a saltare di qua e di la pur di salvare la poltrona.
Ma oggi è diverso, Salvini va fortissimo, la Meloni si è rivelata paziente, coerente, coraggiosa, infatti guida l’unica forza politica che insieme alla Lega cresce nei sondaggi.
Potranno, dunque, lorsignori, anche allungare il brodo per qualche altro mese, ma prima o poi il giorno del giudizio arriverà, e sarà un giudizio durissimo, senza appello.

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