29.8.19

IL POLLO



Il Capitano ha sbagliato tutto,
ma va ricordato che il vero ribaltone ci fu un anno fa
Salvini dice che l’inciucio era pronto da tempo,
a nostro parere alcuni fatti lo smentiscono
Infine la prospettiva, vediamo se tutto il centrodestra
raccoglierà  l’invito della Meloni a scendere in piazza

di Roberto Buonasorte

Certo che è stato un vero pollo Matteo Salvini.
Apre la crisi di governo l’otto di agosto, a Camere chiuse, dopo che aveva ricevuto assicurazioni – udite udite – da quel gran signore che risponde al nome di Nicola Zingaretti… (Puntini di sospensione seguiti dalle faccine sorridenti).
Oggi molti si stanno scandalizzando per il governo che sta nascendo sostenuto da  PD, Cinque Stelle, ed altri; alcuni addirittura parlano di ribaltone.
Occorre essere prudenti prima di pronunciare le parole, si può parlare di ribaltone,
infatti, solo quando con manovre di palazzo c'è mercimonio di parlamentari eletti in una coalizione, si “vendono” e passano allo schieramento opposto in cambio di poltrone.
In realtà non sta accadendo questo, anzi…
Ad essere precisi il vero ribaltone lo fece un anno fa proprio Matteo Salvini quando, mollando gli alleati, fece il governo con Di Maio portando in dote, attenzione, quei parlamentari leghisti che nei collegi erano stati eletti anche grazie ai voti degli elettori di Fratelli d’Italia e Forza Italia, questa è la verità, e non ci sembra che all'epoca ci sia stata una sollevazione popolare per quella fregatura che i leghisti gli avevano rifilato.
Salvini in questi ultimi giorni dice che solo ora capisce i tanti no che gli sono arrivati e che l’inciucio tra PD e Cinque Stelle era in cantiere da tempo.
La versione salviniana non ci convince; se così fosse, Di Maio pochi giorni prima dell’apertura della crisi, in occasione dell’approvazione del Decreto sicurezza bis tanto caro a Salvini e con molti mal di pancia in casa Cinque Stelle – approfittando della questione di fiducia che era stata posta -  anziché portare in blocco tutti i Senatori a votarlo, avrebbe potuto far saltare il banco, se l'inciucio era già in cantiere.
In realtà sia Salvini che Di Maio hanno sottovalutato il Professore Giuseppe Conte il quale proprio perché sottovalutato ha fregato tutti. Mentre i due erano impegnati a rincorrersi a colpi di dirette Facebook, foto su Instagram e selfie nelle spiagge, lui – il moroteo devoto a San Pio da Pietrelcina, e allevato  nella fucina di “Villa Nazareth” – tesseva, da Palazzo Chigi, la sua tela, sia nazionale che internazionale.
Ora si tratta di organizzare un’opposizione seria ed intransigente, nel Palazzo come pure nel Paese reale.
La Meloni, ancora una volta, è stata la più lesta invocando (addirittura dal Quirinale) la piazza, ma saranno tutti d’accordo nel seguirla?
Dai primi commenti dei leghisti, e in modo ancor più accentuato da parte dei berlusconiani, non ci pare di registrare un grande entusiasmo.
Vorrà dire che la sintonia con il popolo verrà interpretata solo dalla Meloni, e sicuramente ne raccoglierà i frutti. 

 




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