22.8.19

SALVINI, L'ULTIMO ERRORE



Consultazioni, da Mattarella i partiti maggiori
Maggioranza o il voto, fa sapere il Colle
Zinga non si fida di Renzi, e viceversa
Centrodestra “unito” in ordine sparso

di Roberto Buonasorte

Oggi si decide sulla Legislatura più sfigata della storia, anche se è la diciottesima e non la diciassettesima.
Intendiamoci, qui come va a finire non lo sanno neppure loro, però alcune certezze sembrano incontestabili. Primo: il Colle ha fatto sapere che o si forma una maggioranza politica ampia in tempi brevi, oppure scioglierà le Camere e si rivota, cosa che noi auspichiamo ovviamente.
Secondo: le possibilità che Lega e Cinque Stelle possano rivedere il “Contratto” e ripartire insieme sono praticamente inesistenti.
Dato per scontato infine che si arrivi ad una coalizione con tutti dentro tranne i “Sovranisti” non sta né in cielo né in terra, ecco che, o PD Cinque Stelle e LeU trovano un accordo entro tre o quattro giorni o si vota.
Le “tarantelle” o i soliti giochini che vanno avanti per settimane o addirittura per mesi; Mattarella non li avallerebbe.
Uno dei nodi maggiori da sciogliere li ha il PD, dato che i pentastellati, disperati come
sono al di la di quello che dicono a microfoni aperti, sanno benissimo che per due terzi (tra calo dei voti e vicolo di mandato) si chiuderebbero le porte di Montecitorio e Palazzo Madama e si aprirebbero quelle dell’Ufficio di collocamento…
Il PD, dicevamo, ha un problema: Zingaretti non si fida di Renzi, che a parole sostiene che sarà leale ma – pensa il Segretario Dem – a quello gli serve solo tempo per organizzare il suo Partito e poi farà saltare il banco.
Nemmeno Matteo si fida del “suo” Segretario ma ci gioca come il gatto con il topo; ieri la Direzione del partito, dopo mesi che non accadeva, ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno in cui si stabilisce di dare pieno mandato a Zingaretti per verificare se ci sono le condizioni di formare un nuovo Governo insieme al Movimento guidato da Luigi Di Maio.
Da quest’altra parte invece la confusione è a mille, e quasi tutta nella Lega.
Dopo gli errori commessi da Salvini per i modi e i tempi con cui ha aperto la crisi, i bene informati sostengono che Matteo si sia blindato al Viminale e che dalle parti di via Bellerio non pochi sono coloro che iniziano a contestarlo, taluni anche pubblicamente.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia chiedono elezioni subito, bene.
Qualcuno però può chiedere a Salvini cosa realmente ha in testa?
Perché, ad esempio, ha fatto saltare quell’appuntamento con il Cavaliere senza neppure – così sembra – una telefonata, una giustificazione?
E’ vero, dunque, che egli quando invocava i “pieni poteri” aveva già in mente di correre da solo alle prossime elezioni?
E ancora: Se tutti questi retroscena fossero solo frutto della fantasia dei soliti giornalisti in malafede, perché Salvini non ha chiesto a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi di salire insieme in delegazione dal Capo dello Stato? Avrebbe avuto, anche plasticamente, oltre che come importante fatto politico, sicuramente un diverso impatto…
In realtà, e lo dimostra il modo con cui è stata gestita questa fase, o il “Capitano” ha davvero preso un colpo di sole e ha sbagliato tutto, oppure è molto lucido e nei suoi piani c’è la volontà di distruggere Forza Italia (magari con l’aiutino di Giovanni Toti).
In ognuno dei due casi ci troveremmo di fronte ad un interlocutore imprevedibile.
 
  

1 commento:

  1. Forza Italia è inaffidabile, le politiche univoche nei 7 anni di governo, come stampella del PD, ha messo in luce che il patto del Nazareno è oltremodo vincolante per l'ex cavaliere.... Lo dimostra il numero degli elettori sempre più desaparacidos.... Va lasciato solo, solo con le sue manie di grandezza potenziale sempre inespresse... Lega e Fratelli d'italia sarebbero un monolite indistruttibile

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