Consultazioni, da Mattarella i partiti maggiori
Maggioranza o il voto, fa sapere il Colle
Zinga non si fida di Renzi, e viceversa
Centrodestra “unito” in ordine sparso
di Roberto Buonasorte
Oggi si decide sulla Legislatura più sfigata della storia,
anche se è la diciottesima e non la diciassettesima.
Intendiamoci, qui come va a finire non lo sanno neppure loro,
però alcune certezze sembrano incontestabili. Primo: il Colle ha fatto sapere
che o si forma una maggioranza politica ampia in tempi brevi, oppure scioglierà
le Camere e si rivota, cosa che noi auspichiamo ovviamente.
Secondo: le possibilità che Lega e Cinque Stelle possano
rivedere il “Contratto” e ripartire insieme sono praticamente inesistenti.
Dato per scontato infine che si arrivi ad una coalizione con
tutti dentro tranne i “Sovranisti”
non sta né in cielo né in terra, ecco che, o PD Cinque Stelle e LeU
trovano un accordo entro tre o quattro giorni o si vota.
Le “tarantelle” o i soliti giochini che vanno avanti per
settimane o addirittura per mesi; Mattarella
non li avallerebbe.
Uno dei nodi maggiori da sciogliere li ha il PD, dato che i pentastellati, disperati come
sono al
di la di quello che dicono a microfoni aperti, sanno benissimo che per due
terzi (tra calo dei voti e vicolo di mandato) si chiuderebbero le porte di
Montecitorio e Palazzo Madama e si aprirebbero quelle dell’Ufficio di
collocamento…
Il PD, dicevamo, ha un problema: Zingaretti non si fida di Renzi,
che a parole sostiene che sarà leale ma – pensa il Segretario Dem – a quello
gli serve solo tempo per organizzare il suo Partito e poi farà saltare il banco.
Nemmeno Matteo si fida del “suo” Segretario ma ci gioca come
il gatto con il topo; ieri la Direzione del partito, dopo mesi che non
accadeva, ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno in cui si stabilisce di
dare pieno mandato a Zingaretti per verificare se ci sono le condizioni di
formare un nuovo Governo insieme al Movimento guidato da Luigi Di Maio.
Da quest’altra parte invece la confusione è a mille, e quasi
tutta nella Lega.
Dopo gli errori commessi da Salvini per i modi e i tempi con cui ha aperto la crisi, i bene
informati sostengono che Matteo si sia blindato al Viminale e che dalle parti
di via Bellerio non pochi sono
coloro che iniziano a contestarlo, taluni anche pubblicamente.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia chiedono elezioni
subito, bene.
Qualcuno però può chiedere a Salvini cosa realmente ha in
testa?
Perché, ad esempio, ha fatto saltare quell’appuntamento con
il Cavaliere senza neppure – così
sembra – una telefonata, una giustificazione?
E’ vero, dunque, che egli quando invocava i “pieni poteri”
aveva già in mente di correre da solo alle prossime elezioni?
E ancora: Se tutti questi retroscena fossero solo frutto
della fantasia dei soliti giornalisti in malafede, perché Salvini non ha
chiesto a Giorgia Meloni e Silvio
Berlusconi di salire insieme in delegazione dal Capo dello Stato? Avrebbe
avuto, anche plasticamente, oltre che come importante fatto politico,
sicuramente un diverso impatto…
In realtà, e lo dimostra il modo con cui è stata gestita
questa fase, o il “Capitano” ha
davvero preso un colpo di sole e ha sbagliato tutto, oppure è molto lucido e
nei suoi piani c’è la volontà di distruggere Forza Italia (magari con l’aiutino
di Giovanni Toti).
In ognuno dei due casi ci troveremmo di fronte ad un interlocutore
imprevedibile.
Forza Italia è inaffidabile, le politiche univoche nei 7 anni di governo, come stampella del PD, ha messo in luce che il patto del Nazareno è oltremodo vincolante per l'ex cavaliere.... Lo dimostra il numero degli elettori sempre più desaparacidos.... Va lasciato solo, solo con le sue manie di grandezza potenziale sempre inespresse... Lega e Fratelli d'italia sarebbero un monolite indistruttibile
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