I
ritratti del sabato
Nicola Zingaretti
Inauguriamo quest’oggi una nuova rubrica intitolata
“I ritratti del sabato” che curerà settimanalmente
“Er Cavaliere nero”
“Er Cavaliere nero”
Il pezzo d’esordio è dedicato
all’ineffabile Segretario del PD detto “Saponetta”
all’ineffabile Segretario del PD detto “Saponetta”
Er Cavaliere nero
Bel personaggio, questo Nicola Zingaretti.
Per carità, l’uomo
è anche simpatico, se vogliamo.
Politico di
professione, nessuno sa esattamente che lavoro abbia svolto in vita sua avendo
iniziato sin da giovanissimo a fare solo politica.
Capo dei
giovani comunisti sin dall'età adolescenziale, Nicola promuove tante
iniziative
nel campo del volontariato fino a divenire segretario romano dei Democratici di
Sinistra.
Successivamente
sarà Parlamentare europeo, Presidente della Provincia di Roma e poi Presidente
della Regione Lazio.
Come tutti i
veri comunisti si fa eleggere in ruoli rappresentativi e contemporaneamente si
fa “assumere” dal partito, in modo da scaricare sull’Ente in cui si è stati eletti
sia i contributi previdenziali che il rimborso dello stipendio. Anche se a
“lavorare”, per via della carica ricoperta non gli consente di recarcisi…
Addirittura
c’è una leggenda metropolitana che racconta come Zingaretti si sia fatto
raddoppiare lo stipendio da “dipendente” del partito pochi giorni prima di
accettare, nel 2008, la candidatura a Presidente della Provincia di Roma; ma
noi non vogliamo credere a queste accuse gravi che evidentemente sono solo
frutto della cattiveria che sempre c’è in politica, esattamente come avvenne
con Renzi, assunto da Babbo Tiziano.
A Roma lo
chiamano “er saponetta”, nomignolo che gli è stato affibbiato da chi lo conosce
bene per via di quella sua capacità di sviare nei momenti incerti, inabissarsi
quando tutto crolla, riemergere, con la faccia da verginella spaesata, quando la tempesta è passata.
Se c’è
un’indagine, il suo comportamento è lo stesso sia che egli venga appena sfiorato
oppure travolto in pieno: “Abbiamo fiducia nella magistratura”, si limita a
dire, con un comunicato asciutto e divulgato a mezzo mondo, prima di
inabissarsi per l’ennesima volta...
Voti di
preferenza ne ha pochini, Nicola Zingaretti, oppure non vale un euro lo staff oltre che le decine di nominati negli enti
regionali se è vero, come è vero, che nonostante abbia fatto pressioni su tutti
– alle ultime regionali – per far votare un suo pupillo, quest’ultimo su 12
eletti del PD nella circoscrizione di Roma è arrivato 13mo, ed è stato
costretto, Zingaretti, a nominare Assessore un Consigliere per far rientrare
alla Pisana il suo protetto.
Ora che è
diventato un leader nazionale, Zingaretti non disdegna di apparire in tv ogni
volta che gli capita, un po’ – affermano i maligni – per invidia nei confronti del
molto più celebre fratello attore (anche se in famiglia il vero "attore" è lui…),
un po’ per quel modo vanitoso di porsi che si vede distante un miglio.
Ora il
Nicola nazionale, quello che da Presidente di Regione non è riuscito ad eleggere
neppure un consigliere, si è messo in testa di fare la “guerra” nientepopodimeno
che a Matteo Salvini…
“Oggi che
non avete più la maggioranza in Parlamento, dovete dimettervi e dare di nuovo la
parola agli elettori!” ha tuonato poche ore fa con quella “s” moscia che gli
provocò il primo soprannome, molto prima di “saponetta” e cioè “linguetta”, che
poi sta ad indicare uno che è una via di mezzo tra il timido e il lecchino.
Ma perbacco,
ci viene da esclamare ascoltando questa presa in giro, proprio tu… come ti
permetti di fare la morale ad altri quando nella Regione che “governi” hai
dovuto far ricorso a due transfughi eletti nel centrodestra per farti da
stampella e continuare galleggiare?
In aggiunta
a quanto scritto bisogna sapere che Zingaretti, oltre alle doti da trasformista
di cui dispone, gode anche di una grande fortuna.
Quando le
indagini giudiziarie travolgono gli uomini a lui più vicini, egli la scampa
sempre: iscritto sul Registro degli indagati al mattino, viene prosciolto il
pomeriggio…
Ora si
avvicinano le urne, e se Zingaretti come crediamo si candiderà alle elezioni
nazionali, la vogliamo avviare o no una grande raccolta di firme per farlo
dimettere da Presidente della Regione prima delle politiche?
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