1.8.19

SE MOLLA PURE IL CAPITANO "ULTIMO"...





L’EROE CHE ARRESTO’ TOTO’ RIINA 
RISCHIA UN PROCESSO PER VIA DI UNO SCONTRO 
CON IL COMANDANTE GENERALE.
UN GRANDE, DE CAPRIO, CHE FRATELLI D’ITALIA 
NEL 2013 VOTO’ COME CANDIDATO DI BANDIERA 
A PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

di Roberto Buonasorte
La notizia è di quelle che ti lasciano a bocca aperta.
Ieri, scorrendo le agenzie leggi un flash: “Ultimo” si dimette da SIM, che significa Sindacato Italiano Militare.
Ultimo, l’eroe che arrestò il Capo dei Capi, Totò Riina, nella sua carriera – forse per via anche di quel carattere particolare, poco incline al lecchinaggio a cui molti sono invece avvezzi nei confronti
dei superiori – ha davvero ottenuto successi indiscutibili, ma è anche stato spesso osteggiato, emarginato.
E poi, per chi lo ha conosciuto, come non apprezzarne anche la sensibilità per i più deboli, il volontariato, la sua Casa Famiglia, nata per aiutare i bambini rimasti soli.
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni nel 2013 – anche se come candidato di bandiera – lo votò addirittura come Presidente della Repubblica
Costretto da più di un quarto di secolo a vivere a volto coperto per motivi di sicurezza, gli tolsero persino la scorta, solo recentemente, dopo una sentenza del Tar del luglio scorso, gli è stata di nuovo assegnata.
E ora, a seguito di una polemica con il Comandante generale dell’Arma, Generale Giovanni Nistri, accusato dal Colonnello di attività antisindacale nei suoi confronti, e il Generale che contrattacca denunciando De Caprio (questo il vero nome di Ultimo) per diffamazione militare aggravata.
Ora Ultimo rischia un vero e proprio processo penale.
Si sa, come dicevamo prima, Ultimo non è mai stato amato dai vertici dell’Arma, quegli stessi vertici che   in questi giorni, a seguito della morte di Mario Rega e il bendaggio del presunto assassino americano, anziché prendere provvedimenti severi verso chi ha diffuso la foto incriminata e difendere chi aveva deciso per il bendaggio (pensato magari per motivi di sicurezza) ha deciso di allontanare il povero Carabiniere.
Ma Ultimo, per via di quella sua vocazione a combattere, stare sempre accanto ai più deboli, andare controcorrente, deve ritirare quelle dimissioni da capo del sindacato che rappresenta e continuare a lottare.
Troppe ingiustizie circondano questo nostro mondo così fragile e così superficiale; un mondo che ha bisogno di punti di riferimento e di uomini coraggiosi da esibire orgogliosamente come esempio, e il Colonnello Sergio De Caprio è uno di questi.
Altrimenti, se molla pure Ultimo


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