L’EROE CHE ARRESTO’
TOTO’ RIINA
RISCHIA UN PROCESSO PER VIA DI UNO SCONTRO
CON IL COMANDANTE GENERALE.
UN GRANDE, DE CAPRIO,
CHE FRATELLI D’ITALIA
NEL 2013 VOTO’ COME CANDIDATO DI BANDIERA
A PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA
di Roberto Buonasorte
La notizia è
di quelle che ti lasciano a bocca aperta.
Ieri,
scorrendo le agenzie leggi un flash: “Ultimo”
si dimette da SIM, che significa Sindacato Italiano Militare.
Ultimo,
l’eroe che arrestò il Capo dei Capi, Totò
Riina, nella sua carriera – forse per via anche di quel carattere
particolare, poco incline al lecchinaggio a cui molti sono invece avvezzi nei
confronti
dei superiori – ha davvero ottenuto successi indiscutibili, ma è
anche stato spesso osteggiato, emarginato.
E poi, per
chi lo ha conosciuto, come non apprezzarne anche la sensibilità per i più
deboli, il volontariato, la sua Casa Famiglia, nata per aiutare i bambini
rimasti soli.
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni nel 2013 – anche se come candidato di bandiera – lo votò
addirittura come Presidente della Repubblica
Costretto da
più di un quarto di secolo a vivere a volto coperto per motivi di sicurezza,
gli tolsero persino la scorta, solo recentemente, dopo una sentenza del Tar del
luglio scorso, gli è stata di nuovo assegnata.
E ora, a
seguito di una polemica con il Comandante generale dell’Arma, Generale Giovanni Nistri, accusato dal Colonnello
di attività antisindacale nei suoi confronti, e il Generale che contrattacca denunciando
De Caprio (questo il vero nome di Ultimo) per diffamazione militare
aggravata.
Ora Ultimo rischia un vero e proprio
processo penale.
Si sa, come
dicevamo prima, Ultimo non è mai
stato amato dai vertici dell’Arma, quegli stessi vertici che in questi giorni, a seguito della morte di Mario Rega e il bendaggio del presunto
assassino americano, anziché prendere provvedimenti severi verso chi ha diffuso
la foto incriminata e difendere chi aveva deciso per il bendaggio (pensato magari
per motivi di sicurezza) ha deciso di allontanare il povero Carabiniere.
Ma Ultimo, per via di quella sua vocazione
a combattere, stare sempre accanto ai più deboli, andare controcorrente, deve
ritirare quelle dimissioni da capo del sindacato che rappresenta e continuare a
lottare.
Troppe
ingiustizie circondano questo nostro mondo così fragile e così superficiale; un
mondo che ha bisogno di punti di riferimento e di uomini coraggiosi da esibire
orgogliosamente come esempio, e il Colonnello Sergio De Caprio è uno di questi.
Altrimenti,
se molla pure Ultimo…
Mamma mia, dove stanno portando la nostra Italia!
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