3.8.19

TERREMOTO, PASSA IL PRINCIPIO DELLA DIFFERENZIAZIONE





Nel Lazio approvato il PTPR

Grazie all’emendamento Pirozzi 
i Comuni maggiormente colpiti dal sisma 
avranno un iter amministrativo diverso



di Roberto Buonasorte

“E ora il Governo non impugni la norma, ci ucciderebbero una seconda volta”.
Sono state le prime parole pronunciate da Sergio Pirozzi alle sei del mattino di ieri quando, dopo quasi vent’anni, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il P.T.P.R. cioè il Piano Territoriale Paesistico Regionale.

Senza entrare in tecnicismi che, nella migliore delle ipotesi, il lettore faticherebbe a capire e
nella peggiore lo indurrebbero a cambiare pagina, viene stabilito un principio sacrosanto per tentare di accelerare i tempi di ricostruzione nei comuni terremotati.

Un conto – sostiene Pirozzi – sono i comuni che hanno avuto danni lievi e dove la vita ha continuato a scorrere, bene o male, con una certa normalità; cosa diversa invece è per quei Comuni che hanno avuto più del 50% degli edifici dichiarati inagibili.

Edifici, attenzione, che sono sia a destinazione abitativa che commerciale.

E’ di tutta evidenza che, in questi casi, o riesci ad avere a disposizione nuove norme, che in deroga a quelle attuali ti consentono di adottare un iter burocratico amministrativo che velocizza tutto, altrimenti addio ricostruzione, e con essa addio alla formazione di nuovi nuclei familiari, addio al ritorno del popolo delle seconde case, addio alla rinascita di tutte quelle attività commerciali che sono l’economia basilare di questi centri.

Dunque non potendo presentare, poi esaminare, emendare ed infine approvare una legge specifica, che avrebbe avuto tempi lunghissimi, si è giustamente pensato – approfittando appunto dell’esame del P.T.P.R.- di presentare un emendamento specifico in modo da ottenere un risultato immediato.

Non sono mancate poi le parole di apprezzamento da parte di Pirozzi per la condivisione unanime dell’aula a partire da Fratelli d’Italia.

Ora si tratterà, come si diceva all’inizio, di attendere i famosi 60 giorni dalla pubblicazione della legge entro i quali il Consiglio dei Ministri potrebbe impugnarla se ravvisasse eventuali profili di incostituzionalità.

Incrociamo le dita e speriamo che i comuni colpiti dal sisma possano grazie a questa norma ripartire più velocemente possibile.

Pare ieri m, ma il 24 di questo mese saranno già trascorsi tre anni da quella notte terribile. E non ci sembra che, nonostante si siano alternati Governi e Commissari di diverso colore politico, molto sia stato fatto, anzi.

Vuoi vedere che ha ragione proprio Pirozzi quando dice che è un problema di norme e non di colore politico…


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