8.8.19

ZINGARETTI E IL BLUFF DELLE FIRME CONTRO SALVINI



L’uomo che governa la sua Regione senza maggioranza
pretende di dare lezioni a livello nazionale e sfiduciare 
il Ministro dell’Interno

di Roberto Buonasorte

Nicola Zingaretti, non sapendo che pesci pigliare, per tenere unito quello che rimane del PD si è inventato la raccolta di firme per sfiduciare il ministro Matteo Salvini.
Lo faremo nelle piazze e in tutte le edizioni de la Festa dell’Unità”, ha tuonato con piglio deciso ma poco convincente davanti le telecamere, con quella faccia rotondetta e per alcun aspetti anche un po’ simpatica, che appunto non fa paura a nessuno, neppure
quando alza la voce.
Ma, figliolo - ci viene da dire a caldo, non hai i numeri per farlo in Parlamento – che certo non rispecchia più la fotografia di un Paese che c’era un anno fa – figuriamoci se ce li hai tra il popolo, quei numeri…
Già ce la immaginiamo, la conferenza stampa convocata in pompa magna a fine settembre con Nicola Zingaretti, affiancato da Paola De Micheli (che poi è il vero Segretario del partito), a snocciolare numeri da favola del tipo: “abbiamo raccolto 7 milioni 350 mila 820 firme, di cui oltre un milione nella sola Emilia Romagna...”
Che poi cadrà anch’essa da lì ad un mese.
E’ chiaro che è l’ennesimo bluff; simile a quelli che ci racconta da oltre sei anni in Regione Lazio.
Dalla qualità dei servizi nella sanità alla capacità di spesa dei fondi europei, la giunta Zingaretti è fanalino di coda in Italia.
Ma lui, Governatore a mezzo servizio, gira l’Italia e racconta di una sinistra in ripresa, di una “Piazza Grande” che vede solo lui, di una riscossa ormai vicina, salvo perdere tutte le Regioni in cui si è votato nell’ultimo anno e cedere al centrodestra roccaforti come Ferrara e Forlì, ma anche Foggia, Potenza…
Si, ma quelle sono città che hanno risentito del vento nazionale”, si giustificano dal costosissimo staff del Presidente.
Altra burla; Zingaretti infatti ha governato così “bene” il Lazio che cede a Lega e Fratelli d’Italia città storicamente di sinistra come Civita Castellana nel viterbese, Palestrina e Ciampino nella provincia di Roma.
E dunque colui che governa solo grazie al “patto d’aula” siglato con due consiglieri eletti con il centrodestra, pretende di dare lezioni al mondo intero, imporre il suo modello che fa acqua da tutte le parti, ergersi a campione della legalità e della trasparenza.
A proposito di trasparenza, attendiamo ancora una riga di smentita, una querela per diffamazione, insomma uno straccio di risposta da Nicola Zingaretti o dai vertici della  COTRAL sulla nostra denuncia pubblica fatta su questo Blog nel pezzo dal titolo “Se il Rom viaggia gratis”, dopo le rivelazioni dell’autista Marco.  

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